A Catanzaro un incontro sull’economia tra Unindustria e i candidati alla presidenza della regione

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  22 settembre 2025 20:55

di GAETANO MARCO GIAIMO

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Il confronto tra i candidati alla carica di Presidente della Regione Calabria passa anche attraverso i piani per le industrie e per lo sviluppo economico della nostra terra: all'interno di una gremita Sala "Guglielmo Papaleo", nella sede di Unindustria Calabria a Catanzaro, oggi Pasquale Tridico e Roberto Occhiuto hanno incontrato imprenditori giunti da tutto il territorio, che hanno esposto le proposte per proseguire nel percorso di crescita a chiunque sia il futuro capo dell'esecutivo. Assente, per sopraggiunti motivi di campagna elettorale, Francesco Toscano. Unindustria, in questa occasione, ha presentato le sue dieci raccomandazioni di policy su cui agire per migliorare le condizioni di contesto, sostenere performance e competitività del sistema economico calabrese e accelerare i processi di crescita, raccolte in un documento che rappresenta una guida per affrontare adeguatamente le sfide del presente e dell'immediato futuro secondo gli industriali.

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A moderare gli incontri e fare gli onori di casa, il Presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara: "Le politiche economiche, in questo periodo di campagna elettorale, sembrano essere state messe da parte perché il dibattito si è incentrato principalmente sulla sanità. Noi abbiamo a cuore queste tematiche e quindi vogliamo dare un contributo forte con questo documento che è la prosecuzione naturale di Agenda Calabria e vede al suo interno piani di azione e linee guida di policy che possano realmente avere un alto impatto su sviluppo e occupazione". Diversi imprenditori hanno evidenziato i punti toccati dal programma di Unindustria, ponendo ai candidati domande a riguardo: Giovan Battista Perciaccante, Presidente di Confindustria Cosenza e vice presidente Nazionale Ance, si è soffermato sulle problematiche legate alle infrastrutture, come il Ponte sullo Stretto, l’estensione dell’Alta Velocità fino a Reggio Calabria e il rafforzamento dei porti; il Presidente di Ance Calabria, Roberto Rugna, invece ha messo in luce la necessità dell'approvazione del Piano Paesaggistico Regionale e della realizzazione di un Piano Regionale delle Cave che colmi i vuoti normativi, ricomponga l’organismo preposto (ORAE) e garantisca tempi certi, soprattutto in vista delle grandi infrastrutture in fase di progettazione; Domenico Vecchio, Presidente di Confindustria Reggio Calabria, ha accennato al tema della sburocratizzazione e della semplificazione amministrativa; Rocco Colacchio, Presidente di Confindustria Vibo Valentia, si è espresso riguardo la necessità di un Piano Export in tempi instabili a livello internazionale; Mario Spanò, Presidente di Confindustria Crotone, invece ha posto l'accento sulla riqualificazione delle aree industriali e sulla necessità di creare consorzi, unioni e fusioni tra i piccoli comuni; Fortunato Rizzo, alla guida del Comitato Piccola Industria, ha messo in evidenza le problematiche legate al rapporto banca-impresa e alla sostenibilità; infine, il Presidente Giovani Imprenditori, Vincenzo Giovanni Squillacioti, ha sottolineato la necessità di un Piano Giovani per evitare lo spopolamento.

Il primo incontro ha avuto come protagonista il candidato del campo largo, Pasquale Tridico, che ha risposto alle questioni sollevate dagli industriali sottolineando il suo riconoscere come prioritarie alcune delle tematiche evidenziate. "Credo fondamentalmente che per lo sviluppo della nostra regione serva un triangolo di interventi riguardo politiche industriali, di sviluppo e di lavoro: solo facendo interagire questi tre ambiti si può portare una crescita economica che in Calabria manca da trent'anni. Le politiche industriali riguardano l'innalzamento del livello tecnologico di un'azienda, portandola ad espandersi verso l'innovazione. Noi dobbiamo sostenere gli investimenti con i diversi strumenti a nostra disposizione, però penso che serva creare una Zes differenziata per i quattro poli della Calabria e discutere con gli industriali i bisogni di queste zone, per creare manodopera specializzata adatta al tessuto produttivo che ci troviamo davanti. Le politiche dello sviluppo riguardano le infrastrutture e noi non abbiamo collegamenti tra le principali aree e città: i cittadini non viaggiano internamente e conoscono poco del territorio. Io credo che bisogna ricollegare il triangolo Reggio Calabria-Bari-Napoli, per federare il Mezzogiorno e consentire a servizi come alta velocità, autostrade, porti di svilupparsi. Non reputo prioritario il Ponte sullo Stretto quando mancano i collegamenti interni. Sulle politiche del lavoro, riguardano il dialogo sociale tra sindacati, industrie e istituzioni: quando metti insieme questi agenti a un tavolo per trovare la soluzione migliore a un problema, riuscirai a creare qualcosa di buono. Noi abbiamo la necessità di creare lavoro qualificato e stiamo perdendo le nostre risorse migliori perché si spostano all'estero, non trovando l'eccellenza per cui hanno studiato: il legislatore deve creare le condizioni migliori possibili, le nostre università mancano di continuità con il mondo aziendale e io vorrei introdurre il dottorato industriale che già altre regioni stanno adottando, finanziandolo con fondi regionali. Il Piano Giovani è al centro della mia campagna elettorale, che si fonda su politiche giovanili e del rientro. Il porto di Gioia Tauro ha un potenziale inespresso. Sui piccoli comuni sono d'accordo a creare un consorzio sui servizi, mentre sulla desertificazione degli sportelli bancari proprio io ho proposto alla Commissione Fisco del Parlamento Europeo la modifica dei criteri di proporzionalità su apertura e chiusura dei piccoli sportelli. Mi voglio occupare anche del peso fiscale e della crisi dell'automotive, sia a livello europeo che in Calabria".

Al termine della prima discussione, qualche minuto di pausa prima dell'ingresso del governatore uscente, Roberto Occhiuto: "Qui mi sento a casa mia, Unindustria ha sempre lavorato fianco a fianco con me per costruire un sistema di incentivi che potesse essere utilizzato dalle imprese nel modo più compiuto. Vengo spesso attaccato perché do un'immagine edulcorata della Calabria ma io governo la regione come un industriale governa la sua azienda: conosco i problemi e li affronto ma bisogna parlare delle opportunità e delle ricchezze che abbiamo. Sul Piano Paesaggistico, certo di continuare a lavorare con voi dal 7 di ottobre, ci occuperemo assieme di rimuovere gli ostacoli allo sviluppo della Calabria e condivido la preoccupazione sul Piano Cave: utilizzando il Ponte sullo Stretto sono riuscito a ricevere finanziamenti mai visti per le altre infrastrutture, come i 3,8 miliardi per la SS106 e se non organizziamo tutto rischiamo solamente di far lievitare i costi e far procedere i lavori con eccessiva lentezza. La burocrazia qualche anno fa era in cima ai problemi della Calabria e oggi invece i processi sono stati snelliti di molto. Voglio spiegarvi perché ho deciso di anticipare la fine della mia legislatura: avevo la percezione di essere visto come un presidente azzoppato, dimezzato, un ex presidente, dopo aver buttato il sangue per risolvere moltissime questioni legate a migliaia di posti di lavoro poco dopo essermi operato al cuore; ho trovato barriere insormontabili e ho preferito far decidere ai calabresi. Sull'Alta velocità, io confido che nei prossimi mesi si trovi il miliardo che consenta di allungarla fino a Praia a Mare, riducendo di mezz'ora le tratte verso e da Roma. Gli aeroporti continuano a fare record di passeggeri e domani avremo nella nostra regione Eddie Wilson, Ceo di Ryanair. Sul porto di Gioia Tauro ci sono molte idee in cantiere e vorrei portare lì sia la nave riclassificatrice che il riclassificatore terrestre per creare un distretto dell'agroindustria. Vorrei intervenire anche sulle rinnovabili, con incentivi verso l'eolico e l'idroelettrico, così come utilizzare Gioia Tauro come sito per il deposito di materie prime nobili che l'Europa sta cercando di realizzare. Da commissario per la sanità ho assunto 5000 persone, ho sistemato l'ospedale della Sibaritide e tra sei mesi anche quello di Vibo Valentia sarà pronto, chiudendo bilanci di aziende in arretrato da 12 anni. Abbiamo creato le condizioni per liberarci dal commissariamento e dal piano di rientro tra qualche settimana e ho intenzione di attuare un piano di riforma mai visto in Calabria. Sul turismo c'è bisogno di un grande shock che arrivi dall'esterno, altrimenti è difficile fare il salto di qualità. Per quanto riguarda i piccoli comuni, io vorrei renderli luogo d'attrattiva per i nomadi digitali. Sui giovani ho investito sul sistema universitario perché i dati dicono che il 60% di chi si iscrive in Calabria rimane a lavorare al Sud e questo è il modo migliore per arginare la migrazione. Ho in mente di proporre una sorta di reddito di merito per i diciassettenni: se ti iscrivi in un polo universitario calabrese e mantieni la media del 27, ricevi un incentivo. Il mio ultimo sogno è trasformare Fincalabra in una finanziaria vera, in grado di funzionare da banca per le aziende".

Il confronto è serrato e aperto anche sui temi legati allo sviluppo economico e questo confronto a distanza ha messo in luce le differenze di pensiero e di intento dei due candidati: tra meno di due settimane saranno le urne ad esprimere come la pensano i calabresi, industriali e non. 

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