di GAETANO MARCO GIAIMO
Catanzaro come modello di innovazione e inclusione sociale delle persone con disabilità: è questa l'idea dietro al progetto pilota promosso da Fondazione CDP in collaborazione con il Comune del capoluogo e LaB Cooperativa Sociale, che prevede la realizzazione di un prototipo di fattoria sociale che mira a promuovere l'inserimento nel mondo del lavoro delle persone in condizioni di fragilità, presentato questa mattina nella Sala Placanica della Biblioteca De Nobili di Catanzaro. L'ente no profit Cassa Depositi e Prestiti metterà a disposizione 200 mila euro per avviare una fattoria sociale in grado di offrire a venti persone diversamente abili percorsi di formazione e inserimento lavorativo nel settore agricolo.
L'iniziativa è realizzata insieme a LaB Cooperativa sociale ed ha una caratteristica innovativa: si tratta della prima realtà in Italia a introdurre il contratto di risultato sociale con una Pubblica Amministrazione, con il Comune di Catanzaro individuato come "outcome payer", ovvero finanziatore a risultato. Ciò permette di promuovere interventi a elevato impatto sociale, legando il sostegno economico al conseguimento di risultati misurabili mediante indicatori specifici di performance valutati da un soggetto terzo. "Catanzaro si accinge a sperimentare un nuovo modo di intendere le politiche del welfare, con obiettivi misurabili nel promuovere inclusione, autonomia e occupazione per le persone con disabilità", ha dichiarato il sindaco del capoluogo, Nicola Fiorita. "Diamo inizio, assieme a Fondazione CDP e LaB Cooperativa Sociale, a un percorso connotato da forte progettualità e consapevolezza che, nel tempo, potrà portare beneficio alle famiglie e al territorio. Catanzaro sarà protagonista di una sfida innovativa che la propone come modello positivo a livello nazionale".
L'intervento successivo è stato di Francesca Sofia, direttore generale Fondazione CDP: "L'interesse che ho visto nella Pubblica Amministrazione a Catanzaro, ovvero avere come risultato il miglioramento della vita delle persone coinvolte in questo progetto, è indice della migliore espressione di come andrebbero fatte le cose in Italia. La Cassa non ha operato solo un'erogazione ma ha compiuto un investimento filantropico perché siamo sicuri che ci sono tutti gli ingredienti necessari per creare un modello riproponibile. Il Sud è un territorio pieno di risorse inespresse, ma le cose stanno cambiando grazie a persone che decidono di cambiare dal basso lo stato delle cose. Noi investiamo nel capitale sociale: i ragazzi che entrano nelle fattorie sono un potenziale residuo che esiste e di cui abbiamo bisogno, loro devono essere messi nelle condizioni di poter operare e partecipare alla vita sociale, alla collettività e alla produttività di questo paese. Il passo in avanti che si realizza qui è che si smette di competere per le attenzioni ed i diritti, si lavora insieme per un obiettivo comune: migliorare la vita di tutti".
Gian Mauro Zumbo, componente CdA Cooperativa Sociale LaB, ha poi spiegato tecnicamente come si è arrivati al contratto di risultato sociale, come funzionerà dal punto di vista economico e come è nato il progetto della fattoria sociale: "L'agricoltura sociale permette alle persone con disabilità di mettere in pratica percorsi di inclusione sociale e lavorativa. Abbiamo voglia di creare una rete di strutture del genere, dimostrando che il progetto funziona e che può essere adottato da chiunque ne abbia voglia. Il modello economico che è stato creato è in grado di generare anche un ritorno di mercato. Il fine ultimo è il benessere psicofisico dei soggetti coinvolti, migliorandone le condizioni di autonomia e quindi portando giovamento anche alle famiglie". Antonino Ferraiolo, dirigente Settore Politiche Sociali, si è soffermato sull'aspetto economico dell'iniziativa, elaborando come, al conseguimento dei risultati, analizzati ogni tre mesi e verificati annualmente attraverso indicatori specifici, il Comune erogherà una quota premiale, con il 30% destinato direttamente alla cooperativa e il restante 70% utilizzato per realizzare nuove attività di utilità sociale sul territorio.
Guido Mignolli, presidente CdA Cooperativa Sociale LaB, ha infine mostrato il progetto della fattoria sociale sia a livello strutturale che per quanto riguarda le terapie per i soggetti coinvolti. Essa infatti offrirà servizi terapeutici innovativi integrati da percorsi di terapia occupazionale, formazione e orientamento professionale. "Le famiglie ci stanno dando una grandissima mano", ha sottolineato Mignolli, "noi stiamo già proponendo le nostre terapie sperimentali nelle aziende del territorio e ci aspettiamo di raccogliere risultati positivi. Siamo partiti dagli elementi da tenere in conto, ribaltando completamente le prospettive. Nel nordest Italia molte regioni sono avanti da questo punto di vista ma noi ci stiamo muovendo nella direzione giusta. Nella fattoria sociale il focus principale sarà il divertimento, la nostra attività si concentrerà su percorsi che guidino questo processo. Siamo noi che dovremmo spingerci nella direzione dei ragazzi, facendo attenzione alla bellezza terapeutica e a creare reti che contrastino l'isolamento delle famiglie". La mattinata si è conclusa con la toccante testimonianza di due mamme sull'impegno dei propri figli con diverse abilità in alcune fattorie, spiegando come questo abbia aiutato sia i ragazzi che le famiglie. Catanzaro si propone come nuova sede di progetti innovativi e inclusivi, per fare in modo di non lasciare indietro nessuno e poter regalare un nuovo percorso di vita ai suoi giovani in condizioni di fragilità.
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