di MASSIMO PINNA
Cosfit - Consiglio regionale, siamo alla "guerra".
La Cosfit regionale di Rocco Caliò lancia l'ennesimo allarme su questa che ormai può essere definita un'odissea. La legge regionale che il settore funerario aspetta ormai da anni. Approvata nel 2018, abrogata dopo appena 11 mesi, adesso è da settimana che il nuovo progetto di legge, il 439, viene rimandato. E non per aspetti legati alla pratica, ma più verosimilmente a causa della febbre crescente per le prossime regionali che ha fatto più di una volta saltare il consiglio regionale. E con esso l'ordine del giorno dove pure era stata già inserita l'approvazione della legge.
A riprova della disapprovazione montante da parte del settore, lo scorso 30 ottobre la clamorosa protesta dei carri funebri davanti ad un Astronave, sede del consiglio, vuota. A causa di un vertice romano al quale hanno partecipato i consiglieri regionali del Pd e qualche altro cespuglio. E nel mentre è stata già annunciata una nuova invasione pacifica dei carri funebri, Rocco Caliò denuncia oggi un fatto che se fosse vero sarebbe gravissimo. "Si apprende da fonti ufficiose - afferma Caliò - che la politica stia preparando un altro colpo di coda al rispetto verso il cittadino e verso le Istituzioni. Gira voce negli ambienti della minoranza che poi tanta minoranza non è, e nell'ambiente di qualche consigliere della pseudo maggioranza di boicottare il Consiglio di giorno 12 novembre, non presentandosi in Assemblea facendo così mancare il numero legale e rinviare il tutto per il 19 novembre, se tutto va bene".
Ed ecco che Caliò sbotta. "Questi giochini di palazzo stanno ridicolizzando un'intera Regione, un intero Popolo, un fallimento senza colore politico. Se pensano che loro possano fare tutto ciò senza dar conto al Popolo Sovrano, stanno proprio sbagliando". E rilancia. "Noi saremo lì giorno 12 aspetteremo per vedere chi sarà presente e merita lo stipendio che riceve o chi non verrà infischiandosene dei reali problemi della nostra regione e del nostro settore quale quello funebre. Finalmente capiremo chi veramente vuole cambiare le cose e chi si nasconde dietro interessi personali ed elettorali. Non ci faremo intimidire da una politica sorda e dai giochi di palazzo. Giorno 12 trarremo le conclusioni, se questa politica non è in grado di risolvere i problemi del territorio alle prossime elezioni evitino - avvisa - di fare la magra figura di candidarsi".
E dopo l'invasione dei carri funebri (LEGGI QUI), Caliò annuncia una nuova, dirompente protesta. "Giorno 12 stralceremo le tessere elettorali come segno di protesta nel caso di un ulteriore boicottaggio della mala politica. Non ci pieghiamo, tutti i capogruppo che giorno 29 aprile 2019 hanno firmato per l abrogazione della Legge 22/18 hanno un impegno da rispettare, quello di votare un nuovo testo quale la PL 439 altrimenti non meritano più di sedere sui banchi del Consiglio del Popolo Calabrese".
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