Antiche botteghe a Catanzaro. Taverniti: "La tipografia analogica nella modernità del digitale"

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images Antiche botteghe a Catanzaro. Taverniti: "La tipografia analogica nella modernità del digitale"

  23 gennaio 2021 17:41

di GIANPIERO TAVERNITI

"Non siamo in Germania o in qualche museo della tipografia, bensì siamo nel cuore di Catanzaro, in quei vicoli, dove un tempo, nel capoluogo di regione, c’era vita, c’era commercio, c’erano attività e botteghe artigiane, che portavano economia capillarmente in città e non solo. Una di questi, è la tipografia del signor Gianfranco Cristiano, che gestisce dal 1993, dopo aver fatto l’apprendista da ragazzo ed aver imparato l’arte di tipografo.

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Da mezzo secolo che funziona, stampando su carta, storie di cittadini, documenti, locandine e tesi lauree magistralmente e manualmente rilegate, inviti e tantissimi prodotti che negli anni precedenti erano molto più diffusi e usati. La digitalizzazione e la modernità, sono gocce di efficienza, celerità, democrazia e notevole taglio di tempo con maggiori produzioni, ma allo stesso tempo anche di taglio di persone che un tempo lavoravano in questi i piccoli centri e nelle grandi città di Calabria. Le moderne stamperie si rapportano alle vecchie tipografie, che sono mari di storia, inventiva, passione e strumento di sette secoli di democrazia, che hanno stampato pagine belle e brutte della storia calabrese, ma sempre in movimento con l’invenzione della stampa a caratteri mobili del tedesco Johannes Gutenberg.

Caratteri mobili e mani sporche di inchiostro democratico, nel lavoro certosino e di precisione millimetrica, con distanziali, nelle varie composizioni dei testi, nel mix che è possibile comporre con i caratteri mobili e di quelli fissi, nella macchina che con minimo quattro casse di caratteri matrice in ottone, che vanno a poggiarsi su lastrine di piombo calde e conseguentemente a incidere le lettere battute sulla rumorosa tastiera. Sono rare da trovare, vederle funzionanti, ma ci sono, ne parliamo, hanno fatto la storia, sono frutto dell’inventiva di Gutenberg, che portavano a non avere prodotti di consumo, contenitori di toner in plastica. Di certo non erano stampe veloci, ma di sicuro di grande valore e pregio, il luogo simbolo di informazioni “reali”, vere, su carta, che davano negli anni l’ufficialità di comunicazioni istituzionali, oltre che giornali locali e rionali, prodotti di locandine, manifesti popolari, che un tempo erano le email e i comunicati web della gente.

Udiamo rumori, che appaiono musica di democrazia, di queste stampanti, per meglio definire “macchine da stampa”, che oggi lavorano, girano, pressano e offrono prodotti di nicchia, di qualità, frutto di passione e intrise di profumo di storia tipografica. Incontriamo qualche giovane laureato che a mattinata, va a chiedere se la propria tesi sia stata rilegata, vediamo prodotti freschi di “vintage” vero, nella modernità dell’era digitale globalizzante, che non sbiadirà l’inchiostro dei prodotti di stampa dell’inventore- orafo teutonico, che continua a battere nel cuore di Catanzaro e nel lavoro preciso, certosino e competente del catanzarese Gianfranco Cristiano. Piacevole è stato in viaggio in questa sorta di macchina del tempo, che hanno rinfrescato una nobile arte di un tempo che nonostante l’era digitale rimane viva, batte, stampa e si tinge d’inchiostro “storico” di Catanzaro".

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