'Arroganza' e le 'stanze' al Policlinico mentre impazzava il Covid, Pujia: "Ecco come sono andate le cose"

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Il prof Arturo Pujia
  09 giugno 2023 13:34

Nella giornata di ieri, su queste colonne si è dato conto di alcune intercettazioni emerse nell'inchiesta dei posti letto Covid fasulli dell'Aou Mater Domini. Due di queste riguardavano il professore dell'UMG Arturo Pujia  (LEGGI QUI) che ha inviato il seguente comunicato. che riportiamo.

"Chiedo ospitalità sul giornale da lei diretto in riferimento all’articolo che, in maniera assai bizzarra, accosta la mia persona ad un’indagine nella quale non sono affatto coinvolto. Vorrei chiarire ai suoi lettori i contorni ed il contesto degli stralci di intercettazioni pubblicati e tesi a delineare una personalità ed un modo di fare che non mi appartengono come sa chi mi conosce.

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In relazione alle espressioni del Presidente Occhiuto che a colloquio con il Rettore mi definiva “arrogante”, queste erano già state portate a mia conoscenza direttamente dal Presidente e non hanno nulla a che vedere con l’indagine in corso. Infatti, il 14 Gennaio 2022 la conferenza dei Rettori calabresi, con il voto favorevole e decisivo del rappresentante della Regione (la VicePresidente della Giunta Princi) aveva immotivatamente bocciato la proposta della nostra Università circa l’istituzione di un corso di Laurea innovativo (Scienze Gastronomiche). Un fatto gravissimo, ingiustificato, che andava a detrimento dei giovani calabresi privati di una nuova prospettiva lavorativa, proprio nella terra della Dieta Mediterranea.  La passione che mi contraddistingue mi portò a reagire con veemenza e con toni forse eccessivi ma dettati dalla sensazione di aver subito un’ingiustizia, al solo scopo di difendere la nostra Università ed i giovani calabresi. Il Presidente, con grande sensibilità, e da me compulsato, ottenne dai Rettori la riconvocazione della conferenza e, con il suo voto favorevole e decisivo, la proposta, precedentemente bocciata, fu approvata. Fu proprio in quella occasione che il Presidente mi rivolse direttamente le sue rimostranze, prima ancora che al Rettore (giusta intercettazione del 18 Gennaio), definendo il mio comportamento ”arrogante”.  Risposi che arroganza e prepotenza le avevamo subite, chiarimmo l’episodio e continuammo a collaborare serenamente per il bene della nostra Regione, come dimostrano le azioni che abbiamo messo in campo finora. Questa intercettazione non ha dunque nulla a che fare con la questione COVID, come stabilito dal magistrato; ciononostante la pubblicazione indebita di una intercettazione, mi consente di rivelare retroscena dei quali sono orgoglioso.

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Quanto alle intercettazioni relative alle “stanze” che, secondo il giornalista, erano un cruccio del sottoscritto, condite fantasiosamente di commenti inappropriati, si tratta ancora una volta di una mia richiesta volta alla tutela delle prestazioni mediche in favore dei  pazienti che si rivolgono ai nostri ambulatori. Mi era stato, infatti, chiesto di lasciare le stanze assegnate alla Unità Operativa da me diretta per favorire la trasformazione di quei locali in spazi per ospitare pazienti affetti da COVID, prontamente liberate. Dovetti constatare purtroppo che i nuovi locali destinati alla Unità da me diretta, sebbene dello stesso numero, differivano in superficie e questo non avrebbe consentito di espletare normalmente le prestazioni mediche, a causa dell’ingombro delle numerose apparecchiature. Pertanto, chiesi ed ottenni ragionevolmente più stanze che, ancora oggi, consentono di erogare prestazioni e di evitare ulteriori allungamenti delle liste di attesa. Credo fortemente nel diritto all’informazione e approfitto per ringraziare i solerti giornalisti calabresi che da sempre riportano le mie azioni a favore di questo territorio.  Nel contempo invito sommessamente gli operatori del settore a evitare ricostruzioni fantasiose tese solo a screditare istituzioni che, invece, andrebbero difese e valorizzate anche per evitare di vanificare gli sforzi dei tanti che ogni giorno continuano a credere e a lavorare per questa terra cercando anche di attrarre studenti e professionisti e di limitare la migrazione sanitaria".

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