Assenze e "civismo", la campagna di Occhiuto riparte in salita

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  13 giugno 2019 14:34

di GABRIELE RUBINO

Civismo, programma e qualche assenza di troppo. Da Lamezia a Catanzaro, la seconda uscita come candidato governatore di Mario Occhiuto è volata meno in alto della prima. L’incertezza politica del post-Europee avrà indotto prudenza, ma sebbene il centrodestra non sia del tutto unito (e nemmeno Forza Italia) il sindaco di Cosenza prova ad uscire dalla nicchia in cui si era infilato dopo la “fuga in avanti” delle settimane precedenti. «L’unità è un valore ma prima viene il progetto. Noi abbiamo deciso di presentarlo girando sui territori». Il passaggio più politico della conferenza stampa di Mario Occhiuto arriva quasi alla fine, dovendo quasi giustificarsi di fronte all’evidenza che ancora sulla sua candidatura non c’è alcuna convergenza degli alleati del centrodestra classico, ossia Lega e Fratelli d’Italia. «Io sono stato il candidato designato ufficialmente da Forza Italia, con il voto unanime del coordinamento regionale. Fino all’anno scorso l’accordo fra i partiti è che la Calabria spettava a Forza Italia. Poi la politica cambia ma non possiamo aspettare i suoi tempi. E’ già tardi». In sostanza, il sindaco di Cosenza, fra le righe, ha detto che è pronto a correre da solo in nome della parola magica che molto ricorrerà alle prossime Regionali: «il civismo». Eventualmente, anche senza Lega e FdI, «alle Europee, i cittadini hanno votato più Salvini che il partito. Inoltre sono state punite le accozzaglie varie». E forse anche senza pezzi di Forza Italia. Come avevamo annunciato ieri (leggi qui la notizia), alla conferenza di Occhiuto è stato assente il padrone di casa: il sindaco e presidente della Provincia di Catanzaro Sergio Abramo. C’erano i consiglieri regionali Domenico Tallini, Giuseppe Pedà, Gianluca Gallo e Claudio Parente (mancava Jole Santelli, presumibilmente per impegni parlamentari) ed è arrivato in extremis Gianluca Callipo, il sindaco di Pizzo che da parecchi mesi sostiene Occhiuto. Non c'era l'Udc e nemmeno i fuoriusciti del centrosinistra (Scalzo e Ciconte) fino a poche settimane addietro dati in avvicinamento al primo cittadino della città dei bruzi.

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«Ringrazio Abramo per la sala ma aveva un altro impegno. Questa era una conferenza per i comitati civici non un convegno con i soggetti politici», ha così parato il colpo Occhiuto. In effetti l’appuntamento di oggi a Catanzaro, era la seconda uscita pubblica dopo la convention di Lamezia Terme di due mesi fa. Al netto delle aspettative non è stata presentata nessuna lista né tanto meno un comitato, piuttosto è stata lanciata la campagna di adesione al progetto Occhiuto.

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Gli scampoli del programma sono stati in linea con quanto già annunciato in precedenza: svolta ecologica, investimenti pubblici, tecnologia e bellezza. L’esempio più ricorrente non poteva che essere la sua Cosenza. «Abbiamo investito 400 milioni di euro, una cosa mai vista in mezzo secolo»; e ancora: «La città è piena di turisti, c’è sempre qualcosa di nuovo». Inoltre, rispondendo ai giornalisti, ha detto che da governatore sicuramente «non farà ricorso a Fincalabra (la “finanziaria” regionale, ndr) ma punterà sulla finanza di progetto». Idee che circoleranno per i vari territori, partendo dal 

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Il sindaco di Cosenza non si è sottratto alle più recenti mine esogene. Sulle inchieste giudiziarie: «Non mi fermeranno» . Certo però, dopo oggi, Occhiuto ha un problema “negoziale” nel definire la sua corsa alla Cittadella, non solo Lega e FdI ma anche pezzi del partito azzurro.

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