Autonomia differenziata, Tassone (PD): “Il 43% dei calabresi si cura fuori regione e sarà sempre peggio"

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images Autonomia differenziata, Tassone (PD): “Il 43% dei calabresi si cura fuori regione e sarà sempre peggio"
Luigi Tassone
  08 febbraio 2024 16:04

"E’ oltremodo paradigmatico che anche all’interno del centrodestra calabrese emergano elementi di forte e accomunabile dissenso nei confronti di un provvedimento iniquo che incrementerà le sperequazioni e le diseguaglianze territoriali e rispetto al quale l’unica posizione possibile è quella di netta contrarietà, come ribadito dal Partito Democratico nel corso di una partecipata assemblea tenutasi a Vibo Valentia, alla presenza, tra gli altri, del capogruppo al Senato Francesco Boccia e del senatore, nonché segretario regionale, Nicola Irto». 

È quanto afferma Luigi Tassone, dirigente regionale e già consigliere regionale del Partito Democratico.  

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«E’ evidente, solo per fare un esempio, che al Meridione i servizi sanitari sono carenti e l’autonomia differenziata rischia di ampliare le disuguaglianze nelle condizioni di accesso al diritto alla salute se, è vero come è vero e come certificato dal report Svimez “Un Paese, due cure. I divari Nord-Sud nel diritto alla salute”, il 43 per cento dei calabresi si cura fuori regione. Si pensi inoltre che negli ultimi 16 anni quasi un milione di giovani, un quarto dei quali laureati, ha lasciato il Sud. È evidente a tutti e adesso anche qualche esponente del centrodestra inizia a capirlo, che il modello Calderoli di autonomia differenziata incrementerà i divari territoriali già esistenti: la pseudo-riforma – osserva ancora Tassone – prevede un Paese diviso e iniquo e il conto per il Mezzogiorno e per la Calabria rischia di essere davvero salato. Serve, dunque, una resistenza istituzionale, anche nel rispetto dei principi sanciti dalla nostra Costituzione e che questa destra, presidente Occhiuto in testa che di fatto per interessi di parte ha svenduto gli interessi della nostra regione, vorrebbe calpestare».

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