Si è svolta nell’auditorium dell’Istituto “Sandro Pertini” di Crotone, la sessione pubblica del Tavolo Tecnico Permanente convocato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dedicata all’avvio delle attività di scavo da parte di ENI REWIND S.p.A., nell’ambito del progetto di bonifica del Sito di Interesse Nazionale (SIN) Crotone-Cassano-Cerchiara.
La UIL e la UILTEC Calabria hanno preso parte all'incontro, portando la voce dei lavoratori e dei cittadini e ribadendo la necessità di un confronto costante, trasparente e partecipato.
“Registriamo positivamente l’intervento del Ministero – dichiarano Maria Elena Senese e Vincenzo Celi, rispettivamente segretario generale UIL Calabria e UILTEC Calabria – ma non possiamo ignorare il ritardo con cui si è arrivati a questo momento di ascolto pubblico, visto che i lavori sono già cominciati senza un adeguato coinvolgimento della comunità e delle parti sociali.”
Senese e Celi evidenziano come “i cittadini di Crotone abbiano già pagato un prezzo altissimo per il mancato risanamento ambientale negli anni passati. Questo incontro non può restare un episodio isolato: chiediamo aggiornamenti costanti sull'avanzamento dei lavori e sul rispetto degli impegni assunti”.
Durante l’incontro, ENI ha illustrato i presidi ambientali previsti per mitigare gli impatti legati alle attività di cantiere. Tuttavia, permangono forti perplessità sul piano operativo e sulle effettive prospettive del progetto.
“La bonifica – proseguono i segretari – non può ridursi a un’operazione di facciata, con 40 mila tonnellate di rifiuti inviate all’estero nella fase iniziale e il rischio che poi tutto si fermi. Serve un piano chiaro, dettagliato e pubblico, che garantisca trasparenza, continuità e benefici concreti per il territorio.”
UIL Calabria e UILTEC Calabria sottolineano che il progetto di bonifica, con una durata stimata di sette anni, non può essere affrontato come un intervento a sé stante ma deve rappresentare l’inizio di un percorso di reindustrializzazione e rilancio dell’area.
“ENI ha una responsabilità precisa – concludono Senese e Celi – non solo sul piano ambientale ma anche su quello sociale ed economico. Deve accompagnare il territorio anche nel dopo-bonifica, investendo in progetti che generino sviluppo, occupazione e valore per l’intera comunità crotonese e calabrese. E' necessario costruire un perimetro concertativo forte e condiviso che sia determinante per l'esecuzione della bonifica e la futura destinazione dell'area di Crotone.”
UIL Calabria e UILTEC Calabria si dichiarano pronte a contribuire con serietà e determinazione, mettendo al centro i diritti dei cittadini, la tutela dei lavoratori e il futuro sostenibile del territorio.
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