A poche settimane dal voto calabrese, a mobilitarsi in direzione antiastensionistica con l’invito agli elettori a recarsi ai seggi in occasione delle prossime consultazioni regionali del 5 e 6 ottobre prossimi sono Ettore Bruno (saggista), Alessandra Pasqua (architetto e pubblicista) e Michele Spagnuolo (giurista).
Le ragioni che spingono queste voci della cultura calabrese ad affidarsi al senso civico della gente di Calabria per lanciare un appello ad andare a votare rivolto a chi solitamente tende ad astenersi, risiedono nella constatazione che questa Terra ha sì un bisogno intenso di fatti veri e di impegno costante e serio da parte della politica, ma è anche vero che l’impulso che dovrà spingere verso un tanto necessario quanto inderogabile cambio di rotta non può che scaturire dalla matita dei cittadini.
«Comprendiamo benissimo che molta gente è stufa – affermano gli scriventi – di sentirsi recitare continuamente annunci e proclami, e se è vero che va compreso chi sinora è rimasto a casa o è andato al mare in occasione delle competizioni elettorali e se più in generale è da capire il distacco dei Calabresi dalla politica, per altro verso occorre tuttavia prendere coscienza del fatto che non si può più aspettare: è giunto, infatti, il momento di reagire allo stallo che tiene ferma la nostra regione nel pantano delle maglie nere, a partire dalla disoccupazione per finire alle forti criticità sanitarie».
«La condizione della sanità calabrese – continuano i sottoscrittori dell’appello – sta assumendo i caratteri di una vera e propria emergenza mentre i dati che riguardano lo spopolamento, che peraltro interessa non soltanto le aree interne ma l’intero territorio regionale, appaiono molto preoccupanti quando forniscono un quadro drammatico e ne prospettano uno ancora più desolante in mancanza di rimedi seri e urgenti».
«Non v’è dubbio che tutto questo dipenda in gran parte da scelte politiche evidentemente sinora poco idonee a porre un freno alla condizione critica in cui versa la Calabria e ad avviare un cambio di passo. Se escludiamo, infatti, grandi eventi, concerti di capodanno e feste in certe aree i cui partecipanti poi andranno a incidere sui dati relativi al numero di visite da sbandierare negli annunci autocelebrativi, è stato fatto sinora poco per uscire dalla depressione anzitutto culturale e avviare un’inversione di rotta».
«Proprio per questo riteniamo – concludono Bruno, Pasqua e Spagnuolo – che al centro dell’azione politica e amministrativa calabrese dovranno essere collocati servizi, sanità, cultura e soprattutto lavoro; solo così si potrà provare a creare le condizioni perché tanti cuori calabresi, molti dei quali battono nel petto di giovani e giovanissimi nostri conterranei, potranno pensare a un futuro nella nostra Terra o valutare seriamente la possibilità di ritornarci».
Secondo la visione antianstensionistica prospettata in questo appello al voto, dunque, per cominciare a credere in una rinascita calabrese il primo passo è andare a votare; è necessario recarsi alle urne poiché da queste parti si avverte forte la necessità di sentirsi accarezzare da venti nuovi e freschi per ritrovare una Terra che abbracci i propri figli e dove si faccia in modo che essi non vadano più via; andare a votare significa dare il primo segnale per lasciare intendere che noi Calabresi ci aspettiamo politiche sociali, sanità e cultura e non ci interessano né le narrazioni propagandistiche e né i modelli astratti, romantici e sterili, del restare o tornare in paesi e paesini interni.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736