Caos rotazione in Regione Calabria, Rsu Csa: "Non applicata la normativa sui dirigenti e sul personale"

La Giunta Regionale della Calabria con deliberazione N. 36 del 30 gennaio 2019 ha approvato, il nuovo piano (P.T.P.C.T.) che è stato pubblicato sul BURC n. 21 del 04.02.2019.

A seguito di ciò, il Dirigente generale reggente del Dip. Organizzazione, Risorse Umane, già in data 21 gennaio 2019 fissava, comunicando ai Dirigenti di Settore e dipartimentali, i criteri di massima da applicare tempestivamente per dette rotazioni, raccomandando che i criteri di conferimento degli incarichi dirigenziali dovevano essere elemento necessario di valutazione ai fini dell’assegnazione di ogni incarico.

La rotazione tra dirigenti e personale di comparto avrebbe dovuto svolgersi in modo asimmetrico al fine di garantire la trasmissione delle competenze tra i dipendenti uscenti ed i dipendenti subentranti.

Per l’anno in corso (2019) la rotazione sarebbe dovuta avvenire obbligatoriamente  per tutto il personale con anzianità, nelle stesse mansioni o servizi, pari o superiore a 5 (cinque) anni, maturati alla data del 30/06/2019.

Naturalmente, ad oggi di tutto ciò nemmeno a parlarne, se non per una piccolissima parte di Dipendenti catalogati come “fastidiosi” tant’è che è proprio di questi giorni che i fatti stanno suscitando scalpore su quanto sta accadendo in Regione Calabria sulla rotazione dei dirigenti e dei Dipendenti.

Gli ultimi sviluppi, tra cui quello del Presidente della Commissione di contrasto alla ndrangheta Arturo Bova che ha annunciato la convocazione di una seduta sul tema e la richiesta di accesso agli atti relativi alla mancata adozione di tutti gli atti e i provvedimenti necessari alla definizione del conferimento degli incarichi di funzione dirigenziale non generale della Giunta Regionale, tale gravissima violazione di legge che si configura come mancato compimento delle misure anticorruttive previste dal Piano triennale di prevenzione della corruzione (PTPC) e dalla legge n. 190/2012.

A partire dal 1° Ottobre u.s. la Regione Calabria sta violando la legge, con la conseguenza che i contratti di un centinaio di dirigenti di Settore non hanno alcuna validità e pertanto si trovano senza alcun incarico, senza poteri e senza alcun titolo a svolgere attività concernenti i Settori cui erano preposti, (pertanto con la sola retribuzione minima di base).

Stiamo parlando della normativa in materia di anticorruzione che, a prescindere dalle motivazioni legittime o meno e da quanto dichiarato dal Presidente Oliverio che conferma di aver chiesto il differimento del termine della rotazione dei dirigenti, cosa inammissibile, di fatto è palesemente violata la legge ed il piano anticorruzione.

Nessuno potrà negare che da tempo ciascuno di noi, anche l’ultimo dei dipendenti regionali, era ben conscio della scadenza e della data ultima entro cui procedere alla rotazione dei dirigenti regionali e del personale.

Il governatore aveva motivato il rinvio della rotazione per evitare: “gravi pregiudizi all’attività amministrativa dell’ente, avuto riguardo alla necessità di garantire il raggiungimento dei target di spesa comunitaria entro il 31 dicembre 2019".

Scusa alquanto ridicola se si pensa che ancora ad oggi gran parte dei dirigenti non ha provveduto all’assegnazione del proprio personale alle neo costituite U.O. nonché all’assegnazione dei carichi di lavoro che in molti casi vengono parzialmente svolti, per tamponare le richieste provenienti dagli amici degli amici, da personale esterno attualmente non contrattualizzato; ci riferiamo in particolar modo ai cosi detti stagisti e borsisti in carico ad Azienda Calabria Lavoro.

Apprendiamo che, prima della seduta del Consiglio regionale si svolgerà un’altra sessione di Giunta, addirittura a Reggio Calabria.

Staranno per mettere le pezze ai tanti buchi di questa desolante vicenda della rotazione?

Speriamo almeno che non si facciano altri pasticci.

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