Caso Olivadese. Il presidente del Consiglio comunale, Rizzello: “Girifalco depreca ogni tipo di intolleranza"

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Il presidente del consiglio comunale di Girifalco, Rosanna Rizzello
  25 febbraio 2021 13:58

di MASSIMO PINNA

Un caso, quello del sospetto antisemitismo di Vincenzo Olivadese, consigliere comunale della maggioranza del sindaco Pietrantonio Cristofaro, segretario della Lega locale, che continua a far parlare.

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Interventi politici, partitici e un’interrogazione consiliare a firma del gruppo Viviamo Girifalco, con i consiglieri Teresa Signorello e Mario Deonofrio, che hanno chiesto lumi sulla vicenda al presidente del consiglio comunale Rosanna Rizzello. Che oggi risponde ufficialmente.

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“A seguito della presentazione della vostra interpellanza-mozione del 8/02/2021, nella quale, e rispetto alla quale, fra l’altro, sono stata cortesemente invitata ad esprimere il mio punto di vista in qualità di Presidente e di rappresentante dell’intero Consiglio Comunale, consapevole delle responsabilità che discendono dal fatto che il Consiglio Comunale mi abbia demandato l’ufficio di tutelarne la dignità, oltre che di assicurarne le fondamentali funzioni, preso atto di ciò, apprezzo – scrive - per intanto, il coerente e rispettoso coinvolgimento, nella vicenda, della mia persona”. “L’evenienza - aggiunge mi offre il destro per sottolineare che “la pietra d’inciampo”, voluta dall’amministrazione comunale con deliberazione di g.c. n. 10 del 26/01/2021 in memoria del nostro sfortunato concittadino Alfredo Stranieri, sia stata una civile iniziativa avente un significato simbolico ed ideale di cui tutta la cittadinanza di Girifalco può, per sempre, menare vanto”.

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“Mi preme particolarmente, perciò, ribadire che il Comune di Girifalco, nella sua interezza, aborre - afferma - depreca e condanna le irrazionali manifestazioni di antisemitismo ed ogni atto di antietica violenza. Il punto è indiscusso, indiscutibile ed è da considerarsi assodato, in termini di posizione politica definitiva dei Girifalcesi, a difesa del valore della vita, della civiltà e del rispetto della dignità di ogni essere umano”.

"Dopo aver consultato il materiale da Voi allegato agli atti in data 8/02/2021, ho potuto constatare, che l’increscioso episodio sul social facebook del 20 gennaio u.s. abbia avuto origine da un cosiddetto “post”, pubblicato dall’ingegner Luigi Antonio Stranieri, in cui è stato riportato un commento della Senatrice Liliana Segre. In tale commento – continua -quest’ultima, richiamando un’affermazione del Senatore Salvini, ha asserito, argutamente, che la sua vita sarebbe stata, da quelle stesse parole, persino “allungata”. Il commento in calce al medesimo “post”, su cui appunto si notava “impresso” il segno di consenso riconducibile al consigliere Vincenzo Olivadese , risulta essere scomposto (come sovente accade sui social), atto ad arrancare una parvenza filo-leghista peraltro malamente espressa e sprovvedutamente decantata. Appare chiaro, a questo punto, che , con una lettura attenta e prudente, dare a tali parole sconnesse e rovinosamente legate ad una manifesta ideologia politica corrente un’interpretazione antisemitica, risulterebbe - dichiara - eccessivo”.

Dunque, “in merito a tale vicenda, non posso ergermi a giudice dei fatti, né processare alcuna intenzione, ma come Presidente del Consiglio Comunale, interpellata a tal proposito, mi preme sottolineare due cose:

se da un lato, come già ampiamente espresso, bisogna deprecare ogni possibile antisemitismo, sottile, velato o palesemente dimostrato, dall’altro bisogna riflettere su tutti i fraintendimenti e gli equivoci che persino tematiche così importanti possono ingenerare sui social network: chi non ha tempo da perdere, non a caso, utilizza detto strumento con molta parsimonia. Questa vicenda mi induce, soprattutto – sottolinea - a riflettere su quanto non sia sufficiente limitarsi a deprecare l’antisemitismo finché non ci si chiede, nel quotidiano vivere, di quali strumenti si serva subdolamente il Male per crearne altre sfaccettature: la povertà di dialogo, i conflitti tra le persone e la difficoltà ad accettarne la diversità anche politica”.

“In seno ad un consiglio comunale e nei riguardi della comunità che ci onoriamo di rappresentare, la dialettica, di hegeliana memoria, nei suoi colori opposti e variopinti, è ciò che rende l’agire politico più autentico, reale e meno artefatto di quanto non si possa costruire su un social network. Per quanto mi riguarda – evidenzia -la fiducia riposta nella mia persona dall’intero gruppo di opposizione e qui, in particolare, dalla coalizione “Viviamo Girifalco”, troverà sempre riscontro nell’integrità, nella coerenza morale, nell’imparzialità e nella responsabilità istituzionale con le quali intendo proseguire il compito assegnatomi redimendo, spero, questa incresciosa vicenda”.

In conclusione, “auspico quindi tutto ciò: al consigliere Vincenzo Olivadese di continuare a dare dimostrazione del suo impegno politico con un’azione sempre più concreta e favorevole al bene comune.

Ai consiglieri Mario Deonofrio e Teresa Signorello di alimentare produttivamente la dialettica politica girifalcese continuando a dare prova vigile della loro delicata ma incisiva attenzione ai fatti comunitari.

All’intero consiglio comunale di operare con umiltà, tolleranza e prospero servizio per arginare, attraverso il dialogo e la cooperazione, qualsiasi conflitto che inquini i valori che ispirano da sempre il nostro agire”.

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