Catanzaro, Comitato per la stazione di Sala: "Politica prevale sull'onestà intellettuale"

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Palazzo De Nobili a Catanzaro
  08 novembre 2023 16:13

"Eravamo presenti, ieri, alla riunione del Consiglio Comunale che ha approvato con nove astenuti e due contrari (sedici i voti favorevoli) la mozione che dà al sindaco il mandato per portare avanti l’idea progettuale del recupero, alle sue funzioni originali, dell’ex stazione ferroviaria di Catanzaro Sala". Così esordisce, in una nota, il Comitato per la Stazione di Sala.

"Dopo sei anni di lotta e di incontri con politici locali e non, finalmente partiamo da un caposaldo: è stato sancito formalmente dal civico consesso il bisogno di una stazione ferroviaria urbana per la città di Catanzaro e di questo la cittadinanza e il Comitato ringraziano i consiglieri che hanno votato a favore. Contestualmente abbiamo assistito a taluni atteggiamenti che ci hanno indotto a pensare che i consiglieri di opposizione avessero più a cuore le sorti del proprio partito o del proprio gruppo politico che quelle della loro città perché alla base del diniego o dell’astensione manifestata hanno sciorinato una serie di motivi lontani dalla realtà, e spieghiamo il perché. Premesso che ci saremmo aspettati che gli appartenenti alla stessa linea politica del ministro delle infrastrutture Salvini si sarebbero offerti per dare una mano alla risoluzione della questione Sala", sostiene il Comitato.

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"Tra i motivi addotti, che il consiglio si è riunito per accontentare i pochi iscritti delle associazioni, che è falso. Significa che non è stata recepita ancora la volontà, la necessità e il desiderio di quasi tutta la popolazione catanzarese e del circondario nonché dei circa tremila iscritti al gruppo Facebook, sentimenti spiegati in maniera esaustiva anche da numerosi articoli di autorevoli giornalisti fra cui Dragone e Scrivo e da alcuni servizi video di Mediaset andati in onda sulle reti nazionali". Altro motivo, l’impossibilità tecnica del recupero: falso. Nell’era moderna in cui l’uomo arriva sulla luna dire che la stazione non si può recuperare perché è tecnicamente impossibile appare un’eresia. Tutti i tecnici da noi interpellati, compresi quelli all’interno del Comitato e in possesso di studi in ingegneria, hanno sempre dichiarato la concreta fattibilità. Non si è saputo se il consigliere intervenuto parlasse dietro il parere di un tecnico qualificato o se a nome proprio; in quest’ultimo caso il suo pensiero sarebbe molto relativo se non in possesso dei titoli necessari", affondano ancora i membri del sodalizio.

"Il comune non ha i soldi per il recupero: falso. Gli investimenti per il recupero sarebbero compresi nei fondi disponibili del Pnrr e quindi senza alcun impatto sulle casse dell’Ente. Non è stato fatto uno studio di fattibilità? Vero. Ma fare lo studio di fattibilità costa e anche molto. Per tale ragione l’ex assessore Musmanno, in una riunione presso la sede regionale, consigliò di adoperarsi, tramite i ns politici, affinché fosse RFI a farlo perché in possesso di tutti documenti necessari per il suo espletamento. Uno studio che doveva mettere in evidenza non solo i ritorni economici per RFI ma anche e soprattutto gli aspetti sociali e i benefici di tutta l’intera area di Sala. Investire su uno studio di fattibilità tanti soldi correndo il rischio che il consiglio comunale avrebbe potuto successivamente cambiare la destinazione d’uso dell’intera area, sarebbe stato non solo rischioso ma avrebbe potuto costituire un’arma in più per i consiglieri di opposizione", continuano.

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"Altro motivo, che la stazione di Sala non si deve recuperare perché verrebbe meno l’utilità della metro nata per valorizzare la stazione di Germaneto (denominata impropriamente Catanzaro): falso anche questo. La metro nasce esclusivamente per l’utilità degli spostamenti all’interno del territorio comunale e non per quelli fuori regione. È stato ampiamente dimostrato che anche con la metro in funzione, il viaggiatore che dovrà presentarsi sul binario n.2 della stazione di Lamezia (per andare ad. es. a Milano) avrà la convenienza di recarsi direttamente con la propria auto a Lamezia  (tempo stimato in 30 minuti) e non utilizzando la metro per recarsi alla stazione RFI di Germaneto per aspettare il treno che lo porterà a destinazione (tempo stimato in 90 minuti)", spiegano.

"Nel dibattito, inoltre, sono state dette, anche alcune inesattezze di minore importanza ma potenzialmente fuorvianti come il tempo che impiegherà la metro da Catanzaro Città per arrivare sino Germaneto (non 7 minuti ma almeno tredici), i soldi che il comune dovrebbe spendere per acquisire l’area dell’ex Italcementi (non 3,5 milioni ma 1,6 come stabilito in una convenzione tra l’azienda di Bergamo e il Comune, acquisizione poi rifiutata da quest’ultimo; comunque un acquisto che avverrebbe sempre con i soldi del PNRR), la necessità di sfruttare, a discapito di Sala, la stazione di Lido per rendere sostenibile la metro (ma la metro non si sosterrebbe autonomamente trasportando i previsti 30 mila passeggeri al giorno?), il futuro roseo della stazione di Lido (ma RFI sta investendo sulla dorsale tirrenica anche con l’alta velocità facendo regredire la dorsale jonica a semplice tratta locale; chi si recherebbe a Lido per iniziare un viaggio verso Milano?)", prosegue la nota del Comitato.

"Non ultima la risposta alla lettera del sindaco, inoltrata in epoca precedente, da parte  dell’AD di RFI relativamente alla richiesta di ripristino di Sala: alcuni hanno voluto evidenziare, furbescamente, che i contenuti della lettera sono negativi perché è stato detto chiaramente che la dismissione è ormai cosa fatta ma si è voluto dimenticare, con un pizzico di cattiveria, che nella parte conclusiva della lettera era riportato, sostanzialmente, “ne possiamo parlare” lasciando intravvedere uno spiraglio per una ipotetica futura trattativa. Ci saremmo aspettati, quindi, che in un incontro così importante per il futuro di Catanzaro, i consiglieri si presentassero scevri delle loro posizioni politiche e non usassero argomenti e numeri facilmente confutabili ma fuorvianti per l’opinione pubblica; purtroppo, ancora una volta la politica ha prevalso sull'onestà intellettuale fortunatamente non in tutti i consiglieri. C’è ancora qualcuno che ama la città in cui vive e si è speso per tale obiettivo (fra cui il consigliere Serò che ringraziamo) consentendo di porre una pietra miliare a tale progetto; ora arriva il compito più difficile: l’interlocuzione in tempi rapidi con il governo centrale ma con una città che si dovrà presentare tutta compatta nel difendere i propri diritti a prescindere dal proprio partito di appartenenza", concludono.

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