di GABRIELE RUBINO
La vicenda Sacal ha innescato un terremoto che ha scosso la politica. Dalle accuse del presidente Roberto Occhiuto su ‘strani accordi’ che hanno portato la maggioranza delle quote ad essere in mano ai privati al botta e risposta a distanza fra l’ex presidente f.f. Nino Spirlì e Sergio Abramo. Quest’ultimo da sindaco e presidente della Provincia di Catanzaro, due degli enti con azioni che non hanno partecipato alla ricapitalizzazione di Sacal.
Il consigliere Giuseppe Pisano (Catanzaro con Abramo) è entrato in polemica con Nicola Fiorita sulla questione. Ci spieghi meglio: “Abramo è stato chiarissimo né il Comune e né la Provincia potevano partecipare alla ricapitalizzazione. Sia perché contro l’attuale legislazione delle partecipazioni degli enti pubblici, confidando nel solenne impegno verbale della Regione, a cui aveva partecipato anche un attuale membro della Giunta, di acquistare a sua volta le azioni inoptate, e sia perché sarebbero stati devastati i bilanci dei due enti. Purtroppo, come ampiamente e dettagliatamente dimostrato dai dati di Open Polis, con il perseverante taglio dei trasferimenti dello Stato che ha penalizzato il capoluogo per decine di milioni di euro, negli ultimi anni non puoi scegliere: o ripari le buche delle strade o acquisti azioni di Sacal. Questi sono i fatti". Come mai è l’unico che ha preso le difese del sindaco? "Bella questione. Eppure, per Sacal, visto l’intervento a favore di Fiorita di Domenico Tallini, quest’ultimo dovrebbe ricordare che un assessore espressione della sua Forza Italia, Ivan Cardamone, ha in mano la delega alla società partecipate. Mentre sta a Roma non ha nulla da dire a riguardo? Ma questo è soltanto un episodio il problema è più esteso: la maggioranza di centrodestra al Comune è sfaldata". In che senso? "Questa maggioranza non fa più politica, non c’è collante fra Consiglio e Giunta, fra gruppi consiliari e Giunta, fra gruppi e presidente del Consiglio comunale. Ogni manifestazione, in particolare quelli della Cultura, organizzate dall’Amministrazione non vi presenzia né un consigliere né un assessore. Manca assolutamente l’attività politica in città". Quali potrebbero essere le soluzioni? "Questa maggioranza è dopata, non riesce a trovare idee, io dico che occorre percorrere la terza via. Che è possibile. Riallacciare i rapporti con i vecchi leader dopo questa rottamazione naturale del voto delle Regionali sarebbe un grave errore. Questa maggioranza non deve più riportate in auge i precedenti leader. Bisogna rinnovare e andare avanti. Anche perché la causa dei mali nel centrodestra catanzarese è stata la guerra fratricida fra ‘Catanzaro da Vivere’ e quello che rimane di Forza Italia. Una guerra che ha coinvolto tutta la maggioranza. Dispetti e dispettucci, gelosie che hanno danneggiato tutti quanti. Oltre a questo, abbiamo subito l’impatto delle indagini giudiziarie. Quella di Gettonopoli è stata sostanzialmente causata dalla mancanza del segretario verbalizzante delle commissioni consiliari. Con un’amministrazione seria questa questione sarebbe stata già risolta. Un’onta per i consiglieri che non solo non hanno il segretario verbalizzante ma nemmeno il mobilio per esercitare al minimo la funzione assegnata dagli elettori. In Consiglio provinciale, solo dopo aver capito la reale situazione dell’Ente, si è capito che siamo ridotti a semplici passacarte". Qual è la salute della politica catanzarese dopo le Regionali? "Anche in questo i grandi del centrodestra hanno perso l’occasione di avere il candidato alla presidenza della Regione. Questi gruppi sodali hanno pensato più alle lotte intestine che a Catanzaro, trovando una figura sana della politica in grado di fare il presidente. Mangialavori, Occhiuto e Cannizzaro hanno fatto man bassa. Non c’è classe dirigente, non c’è classe politica. Dobbiamo superare questa fase. Con qualcosa di nuovo. Questo atteggiamento Ci porterà alla rovina. Si fa sintesi azzerando tutto. Se per il futuro, e qui mi riferisco alle Comunali, non si troverà di persona in grado di fare politica ci schianteremo contro un muro di cemento armato e non rimarrà niente". Negli ultimi mesi di questa consiliatura si aspetta cambiamenti nella Giunta di Catanzaro? "Il capitale umano nella politica attuale ha una qualità veramente bassa. Affrontare una rivisitazione della Giunta è molto difficile. Non ammetterei mai che una Giunta tecnica sia la miglior soluzione, ma resta la difficoltà di trovare nella politica persone veramente preparate. E soprattutto, mi faccia aggiungere, in grado di tener testa a una burocrazia sempre più autoreferenziale che spesso fa danni, ma della colpa di questi danni poi si addita la politica".
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