di FRANCESCO IULIANO
“Maggiore orario di lavoro rispetto al pubblico, diverse retribuzioni, mancato riconoscimento degli scatti di anzianità, meno giorni di ferie, maternità indennizzata in maniera diversa, giorni di malattia non retribuiti come anche quelli dei figli. Sono solo alcune delle rivendicazioni portate in piazza dalle lavoratrici e dai lavoratori che operano nelle strutture in cui si applicano i contratti Aiop e Aris sanità privata e Aiop e Aris Rsa”.
Questa mattina, un gruppo di lavoratori, si sono ritrovati nel piazzale San Francesco di Paola, all’ingresso della Cittadella regionale, per chiedere a gran voce il sostegno delle Istituzioni nella trattativa per il rinnovo i del contratto sanità privata Aris Aiop, fermo al triennio 2016/2018, e quello per il nuovo contratto unico delle Rsa dove i lavoratori attendono lo sblocco della contrattazione da oltre 12 anni.
A sostenere i lavoratori, le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil FP rappresentate dai segretari generali Alessandra Baldari (Cgil Fp), Luciana Giordano (Cisl Fp) e Walter Bloise (Uil Fp).
“Aderiamo a questo sciopero generale - ha detto Alessandra Baldani - che vede coinvolti più di 200mila lavoratrici e lavoratori che ogni giorno si prendono cura di chi ha bisogno di assistenza, al pari degli dei colleghi che lavorano nella sanità pubblica ma assolutamente discriminati per quanto riguarda un contratto bloccato da 12 anni. Nei mesi scorsi siamo riusciti a strappare un contratto ponte con la promessa che, entro il 30 giugno scorso, si sarebbe sottoscritto il contratto unico di settore che avrebbe adeguato le retribuzioni ma anche da 12 anni di blocco e tutta una serie di diritti per omogeneizzare il contratto con quello della sanità pubblica”.
Alla voce delle rivendicazioni, si è aggiunta quella della segretaria Cisl, Luciana Giordano, che ha aggiunto come ”nei mesi scorsi ci siano stati due tentativi di conciliazione con il ministero del Lavoro e sono falliti entrambi. Quindi, l'unica via percorribile, a questo punto, è l'ennesimo sciopero per questa categoria di lavoratori che eroga lo stesso servizio e la stessa assistenza socio sanitaria e sanitaria dei dipendenti della sanità pubblica”.
Sulla stessa linea la Uil Fp che, con il segretario Walter Bloise ha spiegato che “ci si è dati appuntamento in Cittadella regionale per rivendicare i giusti diritti per questi lavoratori che erogano un servizio con datori di lavoro che in molti casi usufruiscono di contributi pubblici. Da qui la nostra richiesta all’applicazione di contratti uguali a quelli applicati nel servizio pubblico. Non è più possibile consentire questa diversità di trattamento”.
Intorno alle 12, i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, con una rappresentanza dei lavoratori, sono stati ricevuti dal dirigente generale ad interim del Dipartimento Salute e welfare della Regione Calabria, Tommaso Calabrò il quale, dopo aver ascoltato le rivendicazioni dei lavoratori, si è impegnato a rappresentare la questione al presidente Roberto Occhiuto, con la promessa di inserirla nell’agenda della prossima conferenza Stato/regioni. Inoltre Calabrò si è impegnato per l’istituzione di un tavolo ad hoc per la mappatura di tutte le strutture private ed Rsa che operano sul territorio regionale, per verificarne l’applicazione delle regole su accreditamenti e rette.
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