Catanzaro, in Piazza Prefettura la protesta pro Palestina in concomitanza con Italia-Israele

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  14 ottobre 2025 21:40

di IACOPO PARISI

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In occasione della partita di qualificazione ai Mondiali 2026 tra Italia e Israele, in programma questa sera a Udine, anche a Catanzaro si accendono le voci della protesta. Il Coordinamento cittadino di Assemblea Permanente contro il genocidio, nato di recente con l’obiettivo di unire le voci e le forze per fermare il massacro in corso a Gaza, ha organizzato il suo primo appuntamento pubblico in Piazza Prefettura, insieme a sindacati, associazioni e comitati provinciali in favore della Palestina. 

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Il presidio è stato scelto come momento simbolico per “denunciare la normalizzazione della guerra e l’uso dello sport come strumento di propaganda”, mentre a Gaza – ricordano gli organizzatori – “le vittime civili continuano a crescere in modo drammatico”.

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Tra gli interventi, , Pino Commodari del Comitato provinciale in favore della Palestina ha sottolineato i rapporti tra il governo italiano e lo Stato di Israele, soffermandosi anche sulla presenza dei servizi segreti israeliani allo stadio di Udine: "È una costante, nel senso che i legami forti tra l’Italia e lo Stato di Israele sono ormai noti. Siamo i principali fornitori di armi dello Stato sionista, ma non c’è solo questo. Adesso, per la partita di questa sera, dobbiamo vedere la presenza di agenti del Mossad per garantire la sicurezza: questo dimostra ancora di più la complicità del governo Meloni in questo genocidio. Non dimentichiamo che i militari israeliani sono venuti in vacanza in Sardegna, protetti dalle nostre forze dell’ordine."

A esprimersi anche Vittorio Sacco dell’Assemblea Permanente contro il genocidio, che ha richiamato l’attenzione sul tema della sovranità nazionale: “Penso che questo rappresenti il livello basso che ha raggiunto l’Italia in questo momento. Ci sono agenti segreti di uno Stato estero sul territorio italiano e nessuno dice niente. Al governo ci sono i patrioti, i sovranisti, gli italici che si ricordano di essere italiani solo quando devono fermare i barconi a largo di Lampedusa. Ma quando un servizio segreto estero agisce in Italia, ne consentono la permanenza. Provate a immaginare cosa sarebbe successo se non fosse stato il Mossad, ma la Russia o un altro Paese arabo.”

Durante la manifestazione sono stati esposti striscioni, bandiere palestinesi e messaggi che riprendevano le richieste condivise a livello nazionale. Gli organizzatori hanno chiesto l’esclusione di Israele da tutte le competizioni sportive internazionali (come sarebbe previsto dalla FIFA) e l’annullamento della partita Italia–Israele, sottolineando anche la necessità di interrompere ogni forma di collaborazione economica, militare e politica con il governo di Tel Aviv. La serata si è conclusa con un appello all’unità tra movimenti, sindacati e cittadini, affinché si possa fermare il massacro in corso a Gaza e rompere il silenzio della politica italiana.

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