di GAETANO MARCO GIAIMO
Due feretri vicini: l'uno accanto all'altro. Un padre e una figlia. Catanzaro piange due vite scomparse improvvisamente, con un commosso e sentito saluto nella Basilica dell'Immacolata, a Emanuele Scafidi, 35 anni, e a Giorgia, 8, scomparsi domenica in seguito ad un tragico incidente avvenuto lungo Via Emilia, strada della periferia sud del capoluogo. I numerosissimi presenti hanno riempito la chiesa, esprimendo la propria vicinanza ai cari di Emanuele e Giorgia: molti hanno indossato magliette rosse o bianche con una foto dei due defunti per celebrare la loro memoria. In città era stato proclamato il lutto cittadino dalle ore 16:30 e fino al termine delle esequie.
"Umanamente, questa sera non vorrei essere qui", con queste parole ha iniziato la propria omelia Don Simone Marchese, parroco di Santa Maria Assunta in Sant'Elia, chiamato a celebrare i funerali. "Non è normale che una madre, una nonna, un nonno, accompagnino un figlio o un nipote all'estremo saluto: dovrebbero essere i figli ad accompagnare i genitori, con la preghiera, dall'altra parte. Però, nonostante l'immensa tristezza, deve subentrare in noi, grazie alla fede, l'amore che viene da Dio. L'amore oggi diventa preghiera che arriva direttamente al cuore di Cristo, che gioisce nella speranza della vita eterna. Noi potremo sentire Emanuele e Giorgia ancora vicini a noi tramite il ricordo del loro abbraccio: non potremo toccarli fisicamente ma lo spirito ci unirà e ci farà sentire la loro carezza e il loro odore. Il nostro dovere è accompagnarli con la preghiera, perché possano di fronte alla morte annunciare la speranza della resurrezione".
Qualche attimo di tensione si è anche vissuto all'esterno, con un uomo colto da malore che è stato prontamente soccorso. Prima del termine della funzione, sono state lette numerose testimonianze da parte di compagni di scuola di Giorgia, amici, catechisti e parenti. "Rimarrai nei nostri cuori Giorgina, ci strappavi continuamente sorrisi e la nostra classe avrà sempre un posto per te. Sei stata una compagna fantastica, intelligente e solare, è un dovere ricordarti come una fiamma che non deve spegnersi". Dopo la lettura di una poesia scritta per Giorgia, intitolata "Anima pura", è arrivato il momento dell'estremo saluto: le bare sono state accompagnate all'uscita, con una grandissima folla ad attenderle; sono stati fatti volare palloncini rossi e bianchi, mentre in sottofondo le note di "Gli Angeli" di Vasco Rossi venivano fatte risuonare. Paola Silipo, moglie di Emanuele e madre di Giorgia, ha poi voluto dare un bellissimo messaggio: "Tutto ciò che chiedo ai presenti è di abbracciare i bambini che avete attorno, figli o nipoti che siano, e non allontanarli mai".
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