di MARCO VALLONE
“Bombardano le case, ammazzano i bambini. Governo di Israele, governo di assassini”. E' uno degli slogan che non girano tanto intorno alla questione che questo pomeriggio sono stati intonati sul lungomare del quartiere Lido di Catanzaro durante una “Passeggiata in sostegno del popolo palestinese”. L'iniziativa è partita dal monumento ai caduti del mare (l'ancora) ed ha percorso buona parte del lungomare del quartiere marinaro, con la partecipazione di diversi cittadini e attivisti che però non hanno voluto identificarsi con nessun partito preciso, ritenendo che le uniche bandiere da esporre oggi dovessero essere quelle della Palestina e del Libano.
I manifestanti, che hanno avuto l'obiettivo principale di “fare rumore per Gaza”, come hanno intonato in coro diverse volte durante l'iniziativa, hanno così cercato di sollevare l'attenzione dei passanti sui tragici accadimenti che stanno imperversando ormai da moltissimi mesi in Palestina. “Se non cambierà, Intifada pure qua” è stata una delle provocazioni dei vari cori del pomeriggio, insieme anche a un auspicio preciso: “From the river to the sea, Palestina will be free”.
Ciò che si è voluto rivendicare con questo appuntamento, innanzitutto, è “il fatto di restare umani” ha sottolineato Mariagrazia Raffaelli, tra gli attivisti presenti sul lungomare nel pomeriggio. “Non vogliamo perdere l'umanità – ha affermato - per colpa di un governo, per colpa di politici che non stanno rappresentando quello che la volontà popolare sta esprimendo in questi giorni. Purtroppo la Palestina è trasparente e come persona, persona umana, per restare tale e non rendermi complice di questo genocidio ho fatto quello che ho ritenuto più importante. Esserci dal primo giorno, scendere in piazza anche se fossi stata da sola per mettermi di traverso, facendo sapere a qualcuno che io sono contro. Per fortuna questo mio messaggio in bottiglia lanciato è stato raccolto da molte persone. Io faccio parte di un coordinamento per la Palestina però ho preferito scendere in piazza per Gaza, dare voce a Gaza, unicamente con la bandiera della Palestina perché è quella che mi rappresenta in questo momento. Quindi – ha spiegato Raffaelli – siccome la protagonista deve essere Gaza e la Palestina, ecco che allora abbiamo scelto di scendere in piazza soltanto sotto le bandiere della Palestina. Infatti in tutti i comunicati, dal primo giorno, c'è scritto che non sono ammesse le bandiere dei partiti. Così mi sono ritrovata in dolcissima, bellissima compagnia, perché è stato raccolto il sentito che non ci devono essere vetrine politiche”.
“Perché nessuno si sta muovendo realmente a livello politico – è l'accusa lanciata dall'attivista -, e deve partire lo sdegno verso questo schifo, questo genocidio criminale. Perché se prima dicevamo che cosa avremmo fatto noi quando è successo tutto questo, al tempo della Shoah, ora siamo noi testimoni in questo periodo, purtroppo, incolpevoli e impotenti se non mettendoci noi di traverso e scendendo in piazza. Quindi noi diamo voce a Gaza, diamo visibilità alla bandiera della Palestina, anche a Catanzaro, per dare la voce alla Palestina, dal momento che sui media non ne ha. I morti della Palestina non sono morti di chissà che cosa: sono morti ammazzati da un governo criminale che ha trovato ottimamente la scusa del 7 Ottobre per poi portare avanti un genocidio che compie, ma piano piano, da anni”.
“I morti in Palestina hanno un nome e cognome preciso: il governo Netanyahu è un governo di criminali – è l'affondo di Mariagrazia Raffaelli -. Non c'era nessuna scusa su Hamas ma ha trovato ottima questa scusa, lui che era in difficoltà nel suo Paese, perché sembra strano che 4 droni, proprio in quel momento, in quel giorno, e noi che a Catanzaro abbiamo la videosorveglianza di Israele che notoriamente è potentissima lo sappiamo, è parso strano che 4 aeroplanini potessero entrare in un campo dove c'era un rave di israeliani. Quindi diamo voce ai giornalisti a cui è stato impedito l'accesso, per poter riprendere la situazione a Gaza, e diamo voce a tutti gli italiani perché io odio gli indifferenti, ripeto sempre. L'indifferenza mi colpisce, mi ferisce, come donna e come persona umana. Quindi io non ci sto e noi non ci stiamo: noi vogliamo esserci per la Palestina e, se la Palestina ha bisogno di noi, noi ci saremo finché non verrà posto fine al genocidio”.
Oggi la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato che “il riconoscimento dello Stato di Palestina, senza che ci sia uno Stato della Palestina, potrebbe addirittura essere controproducente”. Qual è il pensiero di chi ha manifestato nel pomeriggio in proposito? “Se quelli che muoiono in Palestina fossero figli loro, questi bambini morti di fame, operati senza anestesia su un tavolo, su un pavimento di un ospedale senza luce, se fossero figli loro – si è chiesta retoricamente Raffaelli - che cosa farebbero? Quando farà la Meloni il prossimo appello di solidarietà in caso di calamità naturale? La calamità naturale capita purtroppo, anche grazie all'uomo. Però il genocidio è compiuto dagli uomini e noi ci stiamo rendendo complici. E io non voglio, noi non vogliamo essere complici della Meloni. Noi siamo contro. Tutto questo si sta portando avanti. La decisione della Meloni fa ridere: la madre cristiana, per carità. Non fatemela commentare, per favore. E' ignobile, ecco”.
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