C'è l'ok alla proposta sull’iscrizione dei senza dimora nelle liste degli assistiti delle Asp calabresi

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 La Terza commissione del Consiglio regionale (Sanità) ha approvato all’unanimità la proposta di legge n. 47, presentata dalla consigliera regionale del Partito democratico, e vice presidente della commissione, Amalia Bruni

  11 settembre 2024 15:51

 La Terza commissione del Consiglio regionale (Sanità) ha approvato all’unanimità la proposta di legge n. 47, presentata dalla consigliera regionale del Partito democratico, e vice presidente della commissione, Amalia Bruni, avente ad oggetto: “Iscrizione dei senza dimora nelle liste degli assistiti delle Aziende sanitarie provinciali calabresi”.

Questa proposta legislativa, che risponde all'attuale emergenza sanitaria e alle sfide socio-economiche in corso, si propone di estendere il diritto alla salute a una categoria particolarmente vulnerabile e spesso trascurata dal sistema di welfare.

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Si tratta di una delle prime proposte di legge presentate dalla consigliera regionale Bruni, che è anche vicepresidente della Commissione Sanità, in attesa da tempo di essere discussa.

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“Sebbene il percorso sia stato lungo e complesso, e non senza momenti di incertezza, sono felice di constatare che abbiamo portato avanti un progetto che ha visto la partecipazione di numerosi interlocutori, tra cui il Presidente, il terzo settore e le associazioni coinvolte - ha affermato la consigliera Bruni -. Questo progetto legislativo rappresenta un passo fondamentale per garantire la dignità e l’assistenza sanitaria alle persone fragili, che purtroppo sono in aumento. La crisi abitativa e la perdita di residenza hanno spinto molte persone, spesso giovani e in situazioni di grande vulnerabilità, verso una condizione di marginalità estrema. Estendere l’iscrizione nelle liste degli assistiti delle Asl garantirà loro un accesso regolare alle cure mediche, riducendo i costi elevati dei pronto soccorso e migliorando la gestione delle loro condizioni di salute,” ha spiegato ulteriormente Bruni.

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“Le persone senza fissa dimora sono esposte a numerose difficoltà che compromettono gravemente la loro salute e il loro benessere. La mancanza di un alloggio stabile e le difficoltà di accesso ai servizi sociali e sanitari amplificano i rischi per la loro salute, rendendo necessari interventi urgenti e strutturati. Senza un medico di base, queste persone spesso si affidano ai pronto soccorso, con costi più elevati e una qualità di cura che non soddisfa adeguatamente le loro necessità quotidiane e preventive”, ha sottolineato ancora la vice presidente della Commissione Sanità.

“Estendendo l’iscrizione nelle liste degli assistiti delle Aziende Sanitarie Locali alle persone senza fissa dimora, la proposta garantisce un accesso continuo e regolare alle cure mediche. Questo approccio permette un intervento precoce e riduce la dipendenza dai servizi di emergenza, migliorando la gestione delle condizioni di salute attraverso la medicina di base. Il riconoscimento ufficiale del diritto alla salute aiuta a normalizzare e dare dignità la loro esistenza, affrontando il rischio di esclusione sociale e stigmatizzazione”, ha aggiunto.

La consigliera Bruni ha inoltre spiegato che “la legge intende migliorare l'efficacia della spesa sanitaria. Il costo per la gestione di un paziente attraverso un medico di base è significativamente inferiore rispetto ai costi dei pronto soccorso, ottimizzando così le risorse pubbliche e garantendo una cura più adeguata e costante”.

La proposta di legge è stata approvata all’unanimità in seguito alla discussione e votazione di una serie di emendamenti presentati e illustrati dalla stessa consigliera Bruni. La discussione si sposta, adesso, in sede di Consiglio regionale dopo il vaglio della Commissione Bilancio.

“Questa proposta rappresenta un importante passo verso l’inclusione sociale e la tutela dei diritti delle persone più vulnerabili,” ha concluso la consigliera Amalia Bruni. “Grazie alla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, siamo riusciti a sviluppare una legge che risponde alle reali esigenze della nostra comunità e che potrà servire da modello per future iniziative simili”.

 

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