Claudio Maria Ciacci: “Questo è fango o realtà?”

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Ckaudio Maria Ciacci
  10 luglio 2025 23:48

di CLAUDIO MARIA CIACCI

Nel corso dell’ultimo consiglio comunale ordinario di Catanzaro, tra i banchi si è tornati a parlare di assestamento di bilancio e regolamento per gli ambulanti. Ma, più che i temi all’ordine del giorno, a tenere banco sono stati ancora una volta gli scontri politici tra maggioranza e opposizione. Da una parte un’amministrazione sempre più fragile e sostenuta da alleanze di convenienza, dall’altra una minoranza che, pur tra mille difficoltà, cerca di riportare al centro dell’agenda le vere priorità dei cittadini.

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È doveroso allora chiedersi: ciò che viene denunciato dall’opposizione è davvero “fango”, come ama ripetere il sindaco Fiorita, oppure è semplicemente la realtà che ogni catanzarese vive ogni giorno sulla propria pelle?
Questa amministrazione sembra più interessata a decorare le scale cittadine con opere artistiche, magari anche di pregio, piuttosto che affrontare il dissesto delle strade, l’insicurezza dei marciapiedi, la mancanza di parcheggi e l’incuria diffusa. Emblematica è la situazione di Via Alcide De Gasperi, dove una voragine è transennata da tempo e rappresenta un pericolo crescente. Proprio di fronte a quel dissesto, però, c’è una scala decorata, splendente e apparentemente perfetta: un contrasto stridente, un messaggio simbolico e beffardo che sembra dire ai cittadini di chiudere gli occhi di fronte ai problemi concreti.

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Non è solo una questione di decoro urbano: quel tratto stradale, come tanti altri a Catanzaro, è circondato da strisce blu che dovrebbero garantire introiti all’amministrazione comunale. Ma se una voragine blocca il traffico e i parcheggi, anche quelle entrate vanno perse, generando un ulteriore spreco di risorse. Il decoro diventa così una vetrina utile solo alla propaganda, mentre la sostanza, quella fatta di asfalto sicuro, segnaletica chiara, marciapiedi percorribili, viene trascurata.

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E cosa dire della segnaletica stradale? Spesso fuorviante, mal posizionata, a tratti addirittura pericolosa. Un pericolo per gli automobilisti, un sintomo di cattiva manutenzione, proprio come gli alberi che cadono nel centro cittadino, episodi sempre più frequenti e gravi.
In tutto questo, il nostro primo cittadino, che nella classifica nazionale dei sindaci si ritrova nelle ultime posizioni, trova come unica risposta quella di accusare l’opposizione di “gettare fango”. Ma il vero fango, a Catanzaro, è quello che emerge dai problemi ignorati, dall'acqua che manca, dalle scuole inospitali, dai quartieri dimenticati, dalla viabilità compromessa, dai centri di aggregazione mai avviati, dalla sicurezza percepita solo nei proclami.

E intanto la tenuta della maggioranza si regge su equilibri fragilissimi, come dimostrano i voti del gruppo misto, che sostengono il bilancio con la scusa di motivi “tecnici”. Ma un bilancio non è mai solo tecnica: è l’atto politico per eccellenza, è la visione che una città ha di sé stessa e del proprio futuro. Forse la vera motivazione è un’altra: la paura che un voto contrario possa far cadere la giunta, portando a nuove elezioni e togliendo poltrone a chi, oggi, sembra volerle conservare a tutti i costi.

La città ha bisogno di una guida solida, consapevole, capace di ascoltare davvero i suoi cittadini. Se questa amministrazione non è più in grado di rappresentare la volontà popolare, abbia almeno il coraggio di restituire la parola al popolo.

Catanzaro merita rispetto, merita futuro, merita verità.
Non è fango. È la realtà.

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