Con Ersilia Magorno, alla scoperta della grande bellezza nelle Terre di Ruggero

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images Con Ersilia Magorno, alla scoperta della grande bellezza nelle Terre di Ruggero
Ersilia Magorno
  24 luglio 2020 16:22

di Giovanna Bergantin

 Pronti … via per un altro weekend di questa estate italiana post-Covid. Piccole escursioni studiate nel dettaglio, per chi smania qualche giorno di libertà, con itinerari ben orchestrati che prediligono i paesaggi naturali, all’aria aperta, sognati a lungo nel periodo di isolamento. A questo punto conviene concedersi del tempo per scoprire il meglio e lasciarsi andare alla magia dei posti e al piacere della calda accoglienza mediterranea. E’ piacevole visitare con calma incantevoli borghi marinari con le suggestioni e atmosfere incontaminate di  una bellezza senza tempo e riassaporare sprazzi di libertà e vita, lasciandosi cullare dai racconti di vicende memorabili del presente e del passato. Se si è alla ricerca del bello, Diamante in provincia di Cosenza, è un paese- museo pronto a stupirci con le opere d’arte postate direttamente sui muri delle case. A zig zag per il centro, si ha il privilegio di ammirare l’arte - come in sale espositive- passeggiando per le vie o girando per le piazze. Una vera e propria galleria a cielo aperto da visitare giorno e notte, con ingresso libero e orario no stop.

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“Come associazione “Terre di Ruggero”, abbiamo sottoscritto dei protocolli e partecipato a progetti mirati – spiega Ersilia Magorno, architetto e presidente dell’Associazione – stiamo condividendo l’idea di candidare Diamante nella Rete delle “Città Creative” dell’UNESCO. Nell’auspicio di buoni risultati stiamo lavorando per ottenere ulteriori risorse dal MIBACT e ottimizzare il progetto “l’arte nella luce”, un gioco di mapping sulla facciata della “Torre del Semaforo”, antica torre di avvistamento dal forte valore simbolico perché è il primo nucleo attorno al quale cresce il Borgo marinaro. Luci che possono essere portatrici di immagini d’arte quando sono messe in collegamento con piazze e piazzette dai chiarori cangianti, trasformate magicamente in scenari naturali di eventi”. Si esprime ad immagini Ersilia Magorno e riporta con più esempi lo studio della luce come elemento centrale della creazione dello spazio, da quella naturale ai diversi tipi artificiali, tirando fuori la sensibilità dell’architetto raffinato e la passione per il territorio. Anche se adamantina doc, Ersilia ha trascorso la vita lavorativa da Roma al Piemonte dove, negli anni ’90, con un suo metodo sperimentale di progettualità integrata in ambito CEE ha guidato 118 Comuni della provincia di Alessandria sul tema “Tra Castelli e vini c’è il Territorio”. Una filosofia, una vision da cui l’architetto parte e su cui costruisce le sue idee progettuali guardando al futuro, inseguendo la bellezza.

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E ogni volta dà vita a opere originali “ Il passato lo lascio dietro di me, ma è dentro come parte della mia identità. Quando guardo un’architettura su cui intervenire vedo insieme tre cose: quello che è, quello che esprime come valore identitario da trasferire e quello che può diventare, innovandola, per farla vivere ancora nel ricordo del passato”. Una visione culturale e progettuale che si ripete e si legge a pieno nella ricomposizione del sito dei ruderi di Cirella Vetere, vicino Diamante. Ersilia, che ha contribuito al recupero e allo studio dell’attuale assetto di questo antico luogo, lo descrive con la voce roca e un entusiasmo travolgente:”E’ costituito da tre elementi molto importanti. I due più antichi sono la Città medievale e il Convento dei Minimi. In mezzo a questi c’è il Teatro Moderno dei Ruderi. Anche lo studio di questo Teatro, al  cui progetto ho contribuito, è un mix di diversi elementi che un po’ rimandano alle antiche architetture e un po’ guardano alle teorie più moderne, soprattutto nella progettazione della scena, dove l’attenzione del pubblico è attratta dagli attori e mai distratta dal fantastico scenario naturale”. Un luogo suggestivo che conserva storia e memoria della Città antica e del suo impianto, rivista negli interventi di messa in sicurezza e di recupero dei percorsi con tabelle esplicative, così come nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie e nell’attiguo Complesso dei Minimi, sede di un museo multimediale dotato di tecniche innovative che consentono al visitatore un’indimenticabile esperienza culturale immersiva ricostruita in tridimensionale.(info e dettagli https://www.polocerillae.it) “Nel convento stesso e nella Chiesa, recuperati pienamente, abbiamo inserito elementi di arredo che portano trasparenze che non intaccano la scena e il contesto antico, mentre le riprese sui monitor trasmettono la narrazione dell’epoca storica” Antico mondo e tecnologia. C’è nella descrizione come un fil rouge che tiene insieme la visione di guardare il passato per delineare il futuro.

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“Tutto vero”, mi dice, c’è la voglia di provare a rendere vivo questo luogo, ma “poi esiste la fase della gestione, della governance e del marketing. E’ evidente che la gestione non può essere finanziata dall’Ente pubblico. Infatti, la conduzione è in genere assegnata a gruppi di giovani professionisti che non sempre seguono logiche culturali”. Perciò si vive uno stadio di incertezza nell’azione di attualizzazione e fruizione delle strutture che “ mi ha portato insieme a un gruppo di architetti e archeologi di chiara fama a fondare l’Associazione “Terre di Ruggero”.(www.terrediruggero.it)  Fa parte della nostra formazione umanistica e sociale, perché significa intervenire con un comitato scientifico, migliorare la fruizione e il futuro delle opere recuperate. - spiega- Con una minicartolina proponiamo il comprensorio delle Terre che furono del re Normanno nato in Calabria, simbolo di una storia millenaria di popoli e culture, ed esempio, senza cancellarne nessuna, di spirito eclettico e magnanimo, un po’ come il nostro”. Spinta da un profondo interesse, tiene a precisare che “Cultura del progetto integrato significa mettere insieme, scambiare conoscenze. La ricerca come guida e il confronto con gli altri per costruire un disegno futuro”, ma da architetto mette in guardia dalle fantasie creative, perché la stessa filosofia è regolata da numeri. Bisogna avere una buona esperienza nella direzione dei lavori per evitare disguidi successivi da non far tornare i conti.

 

 

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