Conservatorio Musicale. La riflessione di Ventura: "Abramo ha soppiantato la possibilità di averne uno autonomo"

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images Conservatorio Musicale. La riflessione di Ventura: "Abramo ha soppiantato la possibilità di averne uno autonomo"
Sabatino Nicola Ventura
  30 marzo 2021 13:52

di NICOLA SABATINO VENTURA

"Conservatorio Musicale a Catanzaro.

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Sin dalla metà del 1978 le diverse Amministrazioni Comunali di Catanzaro, con alti e bassi: piena o scarsa volontà, periodi di poca curanza, s’impegnarono per assicurare alla città il Conservatorio Statale di Musica. Per chi è nato nel ’78 del 900 (oggi 43enne), e soprattutto per chi è ancora più giovane, la vicenda riguarda, oramai, aspetti storici e di attualità.

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Io, per i ruoli e le funzioni che ho esercitato in circa 50 anni, sento il dovere, lo faccio spesso, d’informare e di dire la mia nel merito di questioni che riguardano la città, soprattutto sull’attività politico/ammnistrativa del Comune. Oggi, che scrivo sulla vicenda conservatorio, colgo l’occasione per rivolgermi anche alle forze politiche, sociali e culturali di opposizione alla destra, e in particolare ai partiti di Centro-Sinistra, per sollecitare la loro attenzione, quasi sempre manchevole, sulle questioni concrete che concernono le determinazioni dell’Amministrazione Abramo. Tale disattenzione regala alla destra la possibilità d’informare e formare i cittadini sulla propria attività, con una narrazione spesso alterata o non veritiera, ma autoesaltante e propagandistica, volta ad ottenere consenso.                   

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Torno all’argomento Conservatorio.

I cittadini farebbero bene a leggere sul tema, fra altri interventi, la nota stampa di Marcello Furriolo del 03 ottobre 2017 e la mia pubblicata il giorno successivo. Consiglio anche, mi rendo conto della difficoltà, di prendere cognizione del dibattito che sull’argomento si svolse in più sedute del Consiglio Comunale durante la penultima consiliatura di Abramo; in particolare degli interventi dei consiglieri di opposizione, per avere contezza della pervicace volontà del Sindaco di affossare la presenza e la volontà di assicurare a Catanzaro il Conservatorio di Musica, quello importante, Statale.

Fa bene il Consigliere Comunale Antonio Corsi, se non mi sono distratto, solitaria voce di contestazione alla scelta di Abramo, di stigmatizzarne la sbagliata determinazione politica, culturale ed ammnistrativa sulla vicenda Conservatorio. Dico all’amico Corsi, che se anche l’Istituto Tchaikovsky avesse sede a Catanzaro nulla nella sostanza cambierebbe. Abramo ha scelto diversamente dall’Amministrazione di Centro-Sinistra: ha soppiantato quella che era la concreta possibilità di avere a Catanzaro un Conservatorio Musicale Statale autonomo, con un Istituto di scuola superiore “privato”, che non si comprende che tipo di attività potrà svolgere.

L’Amministrazione Comunale di Centro-Sinistra, sindaco l’On. Rosario Olivo, con particolare e straordinario impegno riuscì a dare vita a primi corsi del Conservatorio. (sezione staccata del Conservatorio di Vibo Valentia). Fu capace d’inserire un cuneo, importante quale avvio per l’obiettivo finale: la realizzazione di un autonomo Conservatorio Musicale Statale. La strada intrapresa avrebbe avuto buone possibilità di successo: si destinò la prestigiosa struttura dell’Istituto Rossi, (ex orfanotrofio e sede storica della banda musicale di Catanzaro), che fu resa subito disponibile, grazie al riavvio e completamento rapido dei lavori di ristrutturazione dello stabile. Ritengo giusto rivolgere un pensiero di gratitudine all’allora vice ministro Nando dalla Chiesa, che tanto si prodigò a sostegno di Olivo, per il conseguimento di quanto auspicato.

Come ho scritto all’inizio, tanti s’impegnarono a partire dalla fine degli anni ‘70 per assicurare a Catanzaro il Conservatorio (purtroppo senza successo). Come ricorda Furriolo ci fu un’unità d’intenti fra le diverse forze politiche. È giusto ricordare fra i fautori: Cesare Mulè, Nando Giardi, Aldo Ferrara, Pino Guerriero, Franco Fiorita, Francesco Mercuri, Maria Librandi, Natalino Bianco, Leopoldo Chieffallo, Franco Politano, Benito Gualtieri.

Con il Centro-Sinistra s’inaugurò al Rossi (2007) la sezione staccata di un polo didattico musicale catanzarese con corsi pre-accademici, dal Conservatorio Musicale Statale “Fausto Torrefranca” di Vibo Valentia, al maestro Tommaso Rotella fu affidato il coordinamento. Era l’avvio di un percorso intelligente per ottenere nel tempo l’autonomia. La stampa e le emittenti TV, ma anche personalità della città, fra i quali il poeta Achille Curcio, ne diedero grande risonanza. Iniziarono i corsi, si arrivò ad oltre 350 iscritti, ma le richieste erano di gran lunga superiori. (Il Rossi, struttura gioiello della città, che grazie ai fondi sbloccati dall’architetto Sindaco Benito Gualtieri e al completamento voluto da Olivo, ritornava alla città in tutto il nuovo splendore e per un prestigioso utilizzo).

Quanto accadeva suscitò però preoccupazioni ed avversità, a Cosenza e soprattutto a Vibo. Il senatore di quella città, Antonino Murmura, scatenò la guerra contro l’Amministrazione Comunale di Catanzaro, e fece di tutto per bloccare ed impedire ogni prosieguo dell’operazione. Arrivò a denunciare alla Corte dei Conti il Sindaco Rosario Olivo, che però vinse la causa perché fu riconosciuta la piena legittimità di quanto si stava facendo.

È giusto ricordare l’entusiasmo che l’evento suscitò e le iniziative a sostegno ed incoraggiamento che seguirono. Numero furo i concerti diretti dal maestro Rotella con gli orchestrali allievi. Simbolica e significativa è la donazione al Conservatorio del pianoforte personale dell’indimenticabile maestro catanzarese, Nicola Monizza.

Il plesso Rossi, fra l’altro, fu dotato di una sala di registrazione, all’epoca, all’avanguardia e unica non solo in Calabria, ma nel Mezzogiorno, domando al Sindaco Abramo che fine ha fatto e perché non è mai andata in funzione.

Con la fine dell’Amministrazione di Centro-Sinistra e l’arrivo, prima del sindaco On. Michele Traversa e poi di nuovo di Sergio Abramo, quanto si era iniziato a realizzare non ebbe più sostegno ed incoraggiamento; tanto che lentamente quello che era stato un nobile progetto, peraltro con una forte testa di ponte consolidata, lo si fece morire.

Oggi si ha l’ardire di presentare un grave errore, un fallimento, come un successo: La città Capoluogo di Regione, unica in Italia, continuerà a non avere il Conservatorio Statale di Musica.

La riflessione finale che intendo svolgere è la più importante e dirimente: Catanzaro per legge non può avere un Conservatorio Musicale Statale (infatti l’Amministrazione di Centro Sinistra per superare l’ostacolo aveva avviato un iter che avrebbe dovuto superare l’impasse), ma neanche un Conservatorio parificato, non ci sarebbe una sostanziale differenza giuridica.

Se si tratta, invece, di svolgere corsi di base, basta qualsiasi associazione idonea. Allora bisogna capire bene cosa sta succedendo. Il Tchaikovsky di Nocera Terinese è un Conservatorio Musicale Parificato a tutti gli effetti? E se sì, può essere istituito a Catanzaro un Conservatorioparificato? Se fosse possibile, Catanzaro potrebbe allora avere a pieno titolo direttamente il Conservatorio Musicale Statale: qualcosa non quadra.

La vicenda presenta aspetti che dovranno essere rapidamente chiariti, anche dal Ministero. Ultima considerazione: L’Amministrazione Comunale di Catanzaro ha scelto, lo scrivo solo per avanzare una domanda, il Tchaikovky, attraverso una selezione? Un bando? Spero che anche per quest’altra offesa alla città, la destra sia sonoramente punita dai cittadini alle prossime elezioni regionali e poi alle comunali di Catanzaro".

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