“La decisione del Tar è grave e incomprensibile. Sulla base di quali competenze, conoscenze e dati scientifici ha deciso di far ritornare in classe tutti gli alunni delle scuole elementari e medie della nostra regione, mentre la situazione in Calabria e nel resto del Paese continua purtroppo ad essere drammatica con migliaia di contagi e centinaia di morti ogni giorno. Centinaia di contagi e decine di morti, quotidianamente, anche nella nostra regione", afferma Franco Corbelli del Movimento Diritti Civili.
"Sono per questo sconcertato e anche civilmente indignato per la decisione del Tar e sono perciò totalmente dalla parte del presidente Spirlì che sta dimostrando buonsenso e coraggio e che nei giorni corsi avevo anche riservatamente e meritatamente elogiato per il suo opportuno, sensato e preventivo provvedimento di chiusura delle scuole a tutela della salute dei ragazzi e del personale del mondo della scuola. Diritti Civili sosterrà il presidente Spirlì in questa sua giusta e importante battaglia contro la decisione del Tar! Chiedo rispettosamente: chi sono questi genitori che continuano a fare ricorso? Ci sono, per caso, tra di loro anche dei magistrati? Sarebbe giusto, corretto e opportuno sapere se qualcuno di questi genitori è anche un giudice e/o magistrato. Aspettiamo di saperlo per capire meglio alcune cose e certe dinamiche. Una cosa è certa, alla luce di quelli che sono, anche in queste ultime ore, le risultanze e i pareri di esperti e scienziati, ovvero che la riapertura delle scuole oggi in Calabria e in Italia è un grande rischio che può provocare una vera e propria ondata, una strage di contagi tra gli alunni, i docenti e le loro stesse famiglie. Si vuole capire o no che oggi la didattica in presenza è l’ultimo dei problemi di fronte ad un quadro così tragico in tutto il mondo, ad una drammatica emergenza che non sappiamo se basterà il vaccino a superare. E pensiamo a riaprire le scuole! Ma chi se ne frega, in questo momento e contesto drammatico, della didattica in presenza! Evito ogni altro commento perché la mia cultura, la mia storia, mi impone di fermarmi qua".
"Per correttezza e rispetto di tutti. Ma questo non mi impedisce di continuare correttamente una battaglia giusta, sacrosanta e doverosa per la chiusura delle scuole che porto avanti dal mese di ottobre. Con un solo obiettivo: la protezione degli alunni e dei docenti dal rischio contagio":
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