"Il comune vanifica l'impegno degli operatori turistici": è quanto denuncia Mario Smurra, vice segretario nazionale della Federazione Nazionale Agricoltori (FNA).
06 luglio 2021 19:17
Se lo saranno chiesti in tanti in queste settimane: come mai sono ancora chiusi, a stagione estiva ampiamente avviata, i locali di viale Mediterraneo, sul Lungomare S. Angelo (per intenderci, i box tra l’area giochi e l’anfiteatro Rino Gaetano destinati a laboratori di produzione artigianale e vendita di generi di gastronomia e vendita di libri, giornali, riviste, oggettistica e souvenir)? Il motivo è presto detto: le precedenti concessioni sono scadute e per l’assegnazione delle nuove, il Comune, ha fissato il termine per la presentazione delle domande di partecipazione al 30 giugno. Il che significa che, conoscendo i tempi della burocrazia, potremo vedere quelle attività operative per poche settimane, quasi ad estate conclusa.
È quanto denuncia Mario Smurra, vice segretario nazionale della Federazione Nazionale Agricoltori (FNA), sottolineando che la mancata programmazione e promozione del bando nei tempi adeguati, rappresenta un limite per l’economia e l’occupazione che in un momento così difficile poteva trarne beneficio.
Dopo un anno e mezzo – aggiunge Smurra – non possiamo più tollerare il solito ritornello stonato dell’emergenza. È ormai una scusa che non può continuare a giustificare l’approssimazione e la superficialità con le quali viene gestita la macchina amministrativa, in ogni ambito.
Riteniamo – prosegue il Vicesegretario nazionale della FNA – che si poteva e doveva prevedere l’apertura di quelle attività (che garantivano anche l’utilizzo dei servizi igienici annessi) nei tempi giusti. Sicuramente non a fine giugno, con l’allentamento delle restrizioni e la possibilità da parte di cittadini e turisti di potersi spostare sui territori, viaggiare e fruire di spazi all’aperto. L’auspicio – conclude - è che quelle attività alle quali sarà affidata la gestione dei tre box per i prossimi sei anni non debbano pagare il prezzo di questa disorganizzazione sulle loro spalle.
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