di GIULIA CRICELLI
Tra le mura antiche di Palazzo De Nobili, musiche e letture si sono incontrate per restituire la voce di Jane Austen, a 250 anni dalla sua nascita.
La Sala Concerti del Comune di Catanzaro ha ospitato la prima nazionale di Danzando con Jane (Austen), un evento che ha celebrato la scrittrice inglese come anteprima della XXII edizione del Festival d’Autunno, quest’anno intitolata Cambiamenti. Una serata che ha intrecciato musica, letteratura e giovani voci, restituendo l’attualità di una delle figure più amate della letteratura mondiale.
Ad aprire l’incontro è la direttrice artistica Antonietta Santacroce, che presenta la nuova stagione del Festival, pensata per miscelare tradizione e innovazione. Il cartellone ufficiale, che debutta l’11 ottobre con l’opera Cleopatra di Alessandro Meacci, diretta dal maestro Massimiliano Caldi, spazia tra grandi classici e nuove produzioni. Da Panariello ai Tre Moschettieri, al concerto di Mauro Repetto dedicato agli 883, a To My Skin, spettacolo della Cornelia Dance Company dedicato al tema del cambiamento climatico, in scena il 10 ottobre al Cinema Teatro Comunale, con coreografie dello spagnolo Antonio Ruz e dell’italiano Mauro De Candia.
La serata dedicata a Jane Austen mette in risalto la modernità di una scrittrice che, dietro la grazia dei suoi romanzi, nasconde una critica sottile alle convenzioni sociali e alla condizione femminile. Questa prima serata vuole trasmettere questo messaggio anche alle nuove generazioni, coinvolgendo infatti gli studenti del Liceo Classico Galluppi, sezione Cambridge, preparati dalla docente Raffaella Sacco. I ragazzi danno voce, inglese e italiana, a diversi brani, tra cui Orgoglio e Pregiudizio, intrecciando le parole dell’autrice con la musica.
Il concerto, ideato da Maria Maddalena Scagnelli, unisce il violino ai suoni del flauto traverso e traversiere in legno di Daorsa Dervishi, della spinetta e del pianoforte di Silvia Sesenna e della cornamusa e del tin whistle di Carlo Gandolfi. L’ensemble conduce il pubblico in un viaggio musicale tra i secoli, passando dalle danze di Thoinot Arbeau e dai ritmi di Michael Praetorius ai brani popolari di John Playford, fino a Purcell, Mozart e Beethoven.
Le atmosfere evocano il doppio registro di Austen, capace di alternare leggerezza e profondità, ironia e critica sociale. Il finale ci regala Carlo Gandolfi alla fisarmonica mentre lascia il palazzo, un ultimo gesto di musica che riempie la sala di un’eco leggero e luminoso, come un piccolo ponte tra il presente e l’universo senza tempo di Jane Austen.
Il festival d’autunno prosegue con To My Skin, venerdì 10 ottobre nelle sale del Cinema Teatro Comunale.
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