De Magistris su Rinascita Scott: "Io fui cacciato da Catanzaro per vicende Pittelli"

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Luigi de Magistris
  16 marzo 2021 18:41

"Ieri sera Riccardo Iacona, nel suo programma RAI PresaDiretta, ha descritto la portata straordinaria del processo Rinascita-Scott che si sta celebrando nell'aula bunker di Lamezia Terme. Nel processo sono imputate centinaia di persone per fatti molto gravi aventi ad oggetto il clan Mancuso che opera in particolare nel vibonese; in particolare nella trasmissione è messa in evidenza la posizione dell'imputato avvocato Giancarlo Pittelli, arrestato per associazione mafiosa, imputazione poi modificata in concorso in associazione mafiosa. Finalmente viene alla luce il ruolo di Pittelli, il quale recentemente è stato condannato in sede civile ai miei danni per avermi definito 'farabutto' (un onore detto da lui)".

 Lo scrive su Facebook Luigi de Magistris commentando la trasmissione RAI Presadiretta condotta da Riccardo Iacona aggiungendo: "la mia cacciata da Catanzaro da parte del Csm, per incompatibilità ambientale e funzionale, si fonda in gran parte su vicende che riguardano Pittelli".

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"Tra gli anni 2006 e 2007 - prosegue de Magistris - ebbi modo di indagare accuratamente sul conto dell'avvocato Pittelli, all'epoca parlamentare e coordinatore regionale di Forza Italia. Uomo tra i più potenti allora tra la Calabria e Roma. I fatti erano similari a quelli per cui è oggi sotto processo. Era indagato, all'epoca, anche per partecipazione alla massoneria deviata. Elemento di collegamento tra criminalità organizzata, professionisti, politica, istituzioni e soprattutto magistratura ed appartenenti a forze di polizia e servizi di sicurezza. Avevamo ricostruito fatti gravissimi, dal riciclaggio internazionale di denaro a reati associativi e corruttivi. Quando Pittelli riceve l'informazione di garanzia, il Procuratore della Repubblica Lombardi mi revoca l'indagine. Il Procuratore era amico di Pittelli, questi era stato anche il suo avvocato, ma soprattutto pochi mesi prima il parlamentare aveva assunto nel suo studio, presso la società Roma 9 in Catanzaro, il figlio della seconda moglie del Procuratore. Avevamo anche già ricostruito una grave fuga di notizie avvenuta nel 2005 quando, nella medesima indagine, cosiddetta Poseidone, effettuai una perquisizione al Presidente della Regione Calabria Giuseppe Chiaravalloti, già avvocato generale presso la Corte d'appello di Catanzaro e già procuratore generale a Reggio Calabria. Prima della perquisizione vi fu una gravissima fuga di notizie, che ne compromise l'esito, a seguito di contatti avvenuti nelle ore prima tra magistrati ed anche lo stesso Pittelli. Ieri nella trasmissione di Iacona nuovamente si è fatto vedere un appunto rinvenuto presso Pittelli al momento del suo arresto in cui probabilmente vi è anche la conferma della gravissima fuga di notizie che inquinò l'indagine".

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