di MARCO VALLONE
La memoria del professore Vittorio Daniele, scomparso lo scorso 13 Gennaio, risuona forte tra le mura del dipartimento di giurisprudenza, economia e sociologia dell'Università Magna Graecia di Catanzaro. Un ricordo di così alto impatto, quello del docente di Politica economica ed Economia dello sviluppo dell'ateneo catanzarese, da avergli voluto dedicare un Convegno internazionale di studi dal titolo “Divari regionali, politiche di sviluppo e impatti economici in Italia: una nuova prospettiva di lungo periodo (1950-2024)”.
Il prestigioso appuntamento è iniziato questa mattina a Catanzaro e continuerà anche nelle giornate di giovedì 25 e venerdì 26 settembre, nelle quali però le attività formative avranno luogo presso l'Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli” a Napoli. “Per comprendere la storia e le dinamiche dell'economia attuale – ha spiegato Renato Ghezzi, professore associato di storia economica presso l'Università Magna Graecia – bisogna sicuramente conoscere e partire dalla storia dei divari regionali. L'Italia è da un punto di vista economico e sociale un Paese duale: cioè ci sono grandi differenze tra il nord, il nord-ovest, il centro e l'Italia meridionale. L'oggetto del convegno è proprio indagare le origini di queste divergenze, capire quando si sono formate, perché si sono formate, ma soprattutto il convegno vuole essere anche un'analisi che possa portare a nuove riflessioni su quelle che si sono dimostrate le politiche di sviluppo per la riduzione dei divari che hanno mostrato negli anni maggiore validità”.
E allora com'è possibile rilanciare il mezzogiorno per ridurre questo divario? Quali sono le politiche di sviluppo che andrebbero attuate per puntare a un rilancio in questo senso? “Il professore Vittorio Daniele, al quale il convegno è dedicato – ha rilevato il professore Ghezzi -, che è stato uno dei più grandi studiosi italiani e internazionali dell'economia del mezzogiorno, insisteva molto su quelli che sono i vantaggi localizzativi. Cioè sul fatto che ciascuna regione ha delle peculiarità e queste peculiarità, perché non riproducibili, possono costituire leve uniche per lo sviluppo economico. Quindi, ad esempio, si può pensare alle risorse turistiche, o alla produzione agroalimentare, che grazie alla nuova globalizzazione ha trovato più ampi luoghi, più ampi mercati. Tutto questo però parte da una più efficiente rete di infrastrutture che possano assicurare collegamenti economici e culturali con l'Italia e con l'Europa”.
L'evento iniziato oggi ha avuto tra i protagonisti anche ospiti d'oltreoceano. Tra gli altri, Vincenzo Pascale, professore associato della Long Island University di New York, che, dopo aver ringraziato il professore Renato Ghezzi e il professore Amedeo Lepore (dell'Università della Campania “Luigi Vanvitelli”) per averne voluto fortemente la partecipazione, si è concentrato sull'oggetto del suo intervento che verte su “alcune idee che ho elaborato lavorando sulla diplomazia culturale e sulla geopolitica. Quali sono? La posizione geografica della Calabria in questo nuovo assetto geopolitico mondiale – ha evidenziato il professore Pascale - può giocare un ruolo notevole sia per quanto riguarda lo sviluppo culturale del territorio calabrese, sia per quanto riguarda lo sviluppo economico, soprattutto concentrandosi su quello che è il nuovo asse, uno dei nuovi assi dell'economia mondiale, l'area cosiddetta MENA, (Middle East and North Africa, Medio Oriente e Nord Africa), malgrado ci siano delle situazioni molto serie in alcune aree del Medio Oriente che ci auguriamo possano essere risolte in breve tempo. E qui la Calabria può giocare molto – si è detto convinto Vincenzo Pascale - attraverso il suo grande patrimonio culturale, attraverso la sua storia archeologica e la sua storia proprio identitaria, dal percorso religioso a tutta la catena industriale che, anche in questo frangente di secolo, deve guardare, come ho detto, non solo all'area Medio Orientale ma anche all'area balcanica e alla Turchia. Ma, non essendo un esperto di economia (il professore infatti insegna corsi di relazioni internazionali con concentrazione sulle migrazioni globali e le politiche di diplomazia culturale ndr) sono sicuro che chi fa industria in Calabria già abbia ben presente queste nuove aperture economiche e culturali che possono dare un nuovo slancio, rinnovato slancio economico, all'intera regione calabrese”.
Anche il professore Giuseppe Moricola, ordinario di storia economica dell'università “L'Orientale” di Napoli ha tenuto a portare un proprio contributo all'evento: “Bisogna avere la consapevolezza che ormai le disuguaglianze a livello regionale e a livello mondiale sono cresciute in maniera assolutamente insopportabile – ha affermato seccamente il professore Moricola -, e se non recuperiamo, al centro delle politiche, questo tema del superamento e della diminuzione di queste disuguaglianze, il mondo registrerà sicuramente un arretramento sul piano economico, ma anche sul piano sociale, delle opportunità e quant'altro. E' questa la grande preoccupazione che ci attanaglia e che circolerà in questo convegno che si svolgerà tra Catanzaro e Napoli”.
Dal canto suo, invece, il professore Amedeo Lepore, ordinario di storia economica presso l'università della Campania “Luigi Vanvitelli”, ha voluto innanzitutto sottolineare l'importanza del ruolo del professore Vittorio Daniele nel determinare il senso di questa iniziativa partita oggi da Catanzaro: “Questo lavoro, perché non si tratta solo di un convegno ma di un lavoro di ricerca impegnativo, lo abbiamo iniziato con e grazie a Vittorio Daniele e, non a caso, non solo questa giornata è dedicata interamente a lui, ma anche il volume che noi abbiamo pubblicato, e che sarà in circolazione proprio da oggi, è un impegnativo lavoro scientifico promosso insieme a Vittorio – ha sottolineato il professore Lepore -, grazie a lui anche con i suoi due inediti che pubblichiamo, e grazie a lui portato a conclusione. Si tratta di un lavoro che tende a guardare un Mezzogiorno in una dimensione nuova, una dimensione non più confinata semplicemente all'interno dei confini nazionali ma in un quadro, in un contesto di carattere globale dove il Mezzogiorno può mettere in luce i suoi limiti, i suoi difetti, le sue pecche ma anche le sue capacità propulsive. Così come è stato durante la Golden Age, quando con un intervento straordinario il sud è stato in grado di esprimere un modello di sviluppo di grandissimo rilievo internazionale, anche oggi quella lezione può servire per riprendere un cammino che renda il Mezzogiorno protagonista. E protagonista lo può essere solamente se l'impegno è duraturo, di lunga lena e non semplicemente immediato. Questo discuteremo e daremo un contributo sia dal punto di vista storico che dal punto di vista economico ed attuale, con l'impegno di tante personalità che interverranno qui a Catanzaro e a Napoli”.
Evidenza anche per la caratura degli ospiti che interverranno nella tre giorni: “Ad arricchire il nostro convegno ci saranno tre presenze internazionali di valore assoluto come quella di Deirdre McCloskey, di Joan Rosés e di Barry Eichengreen che faranno delle letture nel corso dei nostri lavori. Saranno tre giorni molto impegnativi dedicati non solo alla memoria
di Vittorio Daniele ma alla valorizzazione di un lavoro che è stato fatto da molti di noi e da lui per primo: è stato un grande studioso che ha deciso di rimanere a Catanzaro e nella sua terra eppure, da qui, è stato in grado di rappresentare un Mezzogiorno globale. E' l'insegnamento che noi vorremmo trarre anche nel corso e alla fine della discussione di questi giorni”.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736