Donazione del cordone ombelicale, Calabria agli ultimi posti. Intervista a Giuseppe Zampogna (ADISCO)

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images Donazione del cordone ombelicale, Calabria agli ultimi posti. Intervista a Giuseppe Zampogna (ADISCO)

  16 marzo 2022 09:51

di ENZO COSENTINO

La donazione del cordone ombelicale è un atto di grande solidarietà sociale ma ancora non pienamente concepito dalle partorienti che sono il soggetto naturale del conferimento del sangue ombelicale. Vale la pena parlarne, diffondere i benefici che questo sangue a quei pazienti che sono nelle liste d’attesa per trapianti. Un argomento che abbiamo affrontato ponendo delle domande al dott. Giuseppe Zampogna, presidente della sezione calabrese dell’ADISCO (Associazione Donatori Sangue Cordone Ombelicale),

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Dott. Zampogna, la donazione del “cordone ombelicale” non è molto praticata e, comunque, risente del calo demografico delle nascite: occorrono forse campagne di sensibilizzazione più incisive?

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“La donazione solidaristica o allogenica è un atto volontario, anonimo e gratuito che mette a disposizione il sangue del cordone ombelicale per i tanti pazienti in attesa di trapianto in condizioni di sicurezza. In Italia la donazione del sangue cordonale è consentita secondo il D.M. 11/11/2009 e rientra nei LEA, non comportano alcun onere economico per la famiglia. I dati di tali unità cordonali sono iscritti nel Registro Nazionale di Donatori di midollo osseo e sono visibili a tutti i Centri Trapianto Internazionali. Nella descrizione dell’attività 2020-2021, si rende necessario evidenziare l’impatto che il Coronavirus e la sua diffusione pandemica ha avuto sull’attività della donazione. In Italia l’epidemia da SARS-COV 2 ha mosso a dura prova l’apparato organizzativo sovvertendo anche i programmi di trasporto di cellule staminali emopoietiche e le Banche del sangue cordonale, che hanno dovuto interrompere la loro attività, come emerge dai report CNT/CNS.”

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Sul piano sociale qual è la valenza clinica del sangue del cordone ombelicale e la sua incidenza nella cura di particolari patologie?

“L’ uso delle cellule staminali emopoietiche (CSE) contenute nel Sangue del Cordone Ombelicale (SCO) rappresenta una realtà terapeutica oramai consolidata in pazienti pediatrici e adulti affetti da patologie per le quali il trapianto costituisce, ad oggi terapie d’ elezione. Nella maggior parte dei paesi sviluppati opera programmi di raccolta del SCO donato a scopo solidaristico ( allogenico) e a scopo dedicato nel caso di famiglie con membri affetti da patologia potenzialmente curabili con sangue di CSE in alcuni paesi europei ed extraeuropei sono nati programmi che provvedono la conservazione di SCO ad esclusivo uso antologico, ovvero per il bambino da cui queste cellule provengono, per lo più in strutture private e con oneri a carico della famiglia. La posizione della Comunità Scientifica incoraggia i genitori a donare il sangue del C.O. dei propri figli a una Banca pubblica; scoraggia i genitori a conservare il sangue del C.O. in banche private con assicurazione biologica nel mentre le banche del C.O. devono soddisfare standard di accreditamento e sicurezza. Non essendoci evidenza scientifica circa la trasmissione di virus respiratori quali il sars- cov 2 attraverso sangue ed emocomponenti, non sono state adottate misure restrittive rispetto all’andamento delle mamme che esprimono il desiderio di donare il sangue del C.O. L’ ADISCO Calabria si propone di collaborare  con le istituzioni ospedaliere per potenziare la ricerca scientifica in questo specifico settore, mediante sostegni economici e compagne di divulgazione circa il concetto che donare il C.O. è un atto d’amore; è come ridare la vita un’alta volta a tutti i figli di tutte le parti del modo. Un esempio è la celebrazione da parti di ADISCO della festa del ciclamino, fiore duraturo, semplice e del colore della goccia di sangue in autunno su tutte le piazze .d’Italia.”

In Calabria quali sono gli attuali standard della donazione?

“In riferimento delle donazioni e ai trapianti, la Calabria è purtroppo agli ultimi posti, anche se ha scalato qualche posizione per l’ attività del Centro Trapianti.  Sta migliorando l’educazione socio-sanitaria e la cultura della donazione; l’ adisco Calabria promuove la donazione delle CSE da sangue periferico/ midollo osseo e sostiene lo sviluppo di sangue cordonale e la ricerca per l’impiego delle CSE nella cura delle malattie del sangue. Le richieste di donazione dedicata sono gestite in CALABRIA dalla CBB in collaborazione con lo specialiste onco-ematologo e con il ginecologo del Centro di Raccolta entroil 2° trimestre di raccolta di unità di sacche . I dati:Dati  2021:152 unità cordonali raccolta,        2020:125,  2019:191,   2018:225,  2017:323. Sul decremento ha influito l’insorgenza della pandemia SARS-COV2.”

Nelle strutture pubbliche e private che assistono nel loro percorso le gestanti fino al parto, viene evidenziata la eventualità di tale importante donazione o vi è anche una sottovalutazione?

“Subito dopo il parto, sia spontaneo sia cesareo, quando il cordone è stato reciso, il personale abilitato effettua il prelievo di sangue in esso contenuto. La raccolta del sangue condonale è assolutamente innocua e indolore per mamma e neonato.La mamma deve dare in consenso per la donazione, la disponibilità di effettuate analisi di controllo al momento del parto e dopo il parto (6-12 mesi), la raccolta dei dati sanitari personali e familiari per verificare l’assenza di malattie genetiche o infettive trasmissibili con il sangue. La donazione è volontaria e gratuita il problema è la disponibilità delle ostetriche ad espettare le pratiche  burocratiche per il consenso, visto che so in numero ridotto come organico e impegnate nel lavoro attivo dei parti. Per questo motivo la donazione passa in secondo piano; per ovviare questo gap, l’ Adisco si adopera per attribuire borse di studio in modo da affiancare con borsiste il personale che vi opera, sia nella V.O. di ostetricia degli ospedali che nelle cliniche private accreditate.”

 La conservazione del sangue da cordone ombelicale avviene in una banca sotto tutela di strutture pubbliche e necessita di particolari accorgimenti conservativi?

“La  banca del cordone ombelicale della regione Calabria accreditata dal ministero della salute, denominata “ Calabria CordonBank”, è stata istituita con delibera della Regione Calabria n°339 del Maggio 2004 e del Gennaio 2006 ha avviato ufficialmente l’attività di raccolta, caratterizzazione, manipolazione cellulare, conservazione e rilascio cellule staminali cordonali, curando i parametri rappresentati dalla qualità minima di cellule, la sterilità del campione e i test per le qualificazione biologica. La Calabria CBB fa parte del ITCBN (italian card blood network) composto da 18 banche di cordone ombelicale coordinate dal centro nazional sangue, in collaborazione con il centro nazionale trapianti. Il laboratorio di processazione della banca, definito “Istituto dei Tessuti” effettua attività di lavorazione, conservazione, stoccaggio o distribuzione di cellule staminali emopoietiche e linfociti, con finalità d’impegno clinico nell’ambito di programma di trapianto emopoietico. Nel compendio dei tessuti (TE) è stato compreso il laboratorio del GOM di RC a cui è stato assegnato il codice identificativo U.O.S.D. Banca Cordone e direttore medico la dottoressa Giulia Ricci. Il neonato con patologia in atto o non  evidenziate in epoca prenatale o quando è necessario un familiare. Negli ultimi anni, relativamente all’utilizzo alternativo del sangue cordonale, è emersa una piattaforma di studi pilota (gel piastrinico, trasfusioni di energia cordonali per neonati prematuri, colliri per rigenerazione epiteliale) a cui la Calabria CBB aderisce per la valorizzazione del dono. Il principale utilizzo alternativo delle unità cordonali non idonee al trapianto è la produzione di concentrato piastrinico per il trattamento di lesioni vascolari e ortopediche . Ciò affinché le sacche vengono utilizzate e non perse. Il concentrato piastrinico ottenuto dal sangue cordonale-allogenico è utizzato  su superfici colturali o mucose (uso topico) e infiltrazioni intra-tissutali O intra-articolari. La nascita delle banche di cordone ombelicale è motivata dalla ricerca di fonti di cellule staminali per trapianti, rappresentando fonti alternative rispetto al midollo (interventi terapeutici rapidi per progressione di malattia onco-ematologica) Il sangue del cordone ombelicale dei neonati a termine contiene cellule staminali emopoietiche, le stesse cellule presenti nei midollo osseo, utili per il trapianto, in quanto capaci di originare globuli rossi, bianchi e piastrine; le cellule vengono crioconservate in contenitori appositi ad azoto liquido che ne garantiscono la vitalità per moltissimi  anni, perché le unità di sangue  contengo un numero di cellule staminali adeguate. In Italia è consentita gratuitamente presso le Banche pubbliche.”

 

 

 

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