“Ho chiesto qualche giorno di riflessione. Siamo solo a due giorni di riflessione, e questo è ancora un periodo troppo breve per prendere una decisione così importante. Quindi mi riservo ancora di non rispondere a questa domanda. Ma l'impegno in Calabria, così come richiesto fin da queste prime ore dopo il voto, per me è scontato". Lo ha detto il candidato presidente della Regione per il centrosinistra Pasquale Tridico, europarlamentare M5S, a margine di una riunione a Lamezia Terme con gli eletti della coalizione al Consiglio regionale, rispondendo alla domanda se resterà in Calabria come leader dell’opposizione o se opterà definitivamente all’Europarlamento. “Bisogna riorganizzare l'opposizione, bisogna ripartire. La sconfitta - secondo Tridico - è stata amara, purtroppo, però c'è stato da parte di tutti un grande impegno per cercare di creare un sogno, un'alternativa, una speranza”.
“I tempi – ha proseguito Tridico - sono stati molto brevi in questa campagna, e questo ha inciso. Così come anche lo scarso tasso di adesione al voto, anche se qui va fatto un discorso sulla necessità di estendere il voto anche ai fuori sede, così come si fa con il gli iscritti all'Aire, per permettere di farli votare perché poi questo evidentemente causa una forte discriminazione: quelle persone – ha sostenuto il candidato presidente del centrosinistra - difficilmente tornano per votare e lì c'è molto voto libero. La gestione del potere a livello locale passa da chi il potere lo detiene già. Al di là del dello sforzo che possono fare i partiti, e al di là dello sforzo che possono fare i candidati presidenti, se il tasso di adesione continua a essere poco più del 40%, quello è in gran parte voto strutturato”. Tridico ha infine aggiunto: “Ovviamente, la sconfitta pesa e pesa sulle responsabilità di ognuno, a cominciare dalla mia. Evidentemente non siamo stati convincenti abbastanza sul progetto che volevamo esprimere”.
“Io credo che serva un forte shock pubblico per avviare lo sviluppo, uno Stato che torni a guidare la crescita economica e sociale della Calabria. Solo così potremo davvero invertire la rotta” ha aggiunto Pasquale Tridico, commentando l’accusa avanzata dai suoi avversari, a partire dallo sfidante Roberto Occhiuto, che l’hanno accusato di avanzare in campagna elettorale proposte populiste in stile “Cetto La Qualunque”. “Voglio chiarire – ha sostenuto Tridico - che le mie proposte programmatiche non sono state ‘populiste’. Al contrario, derivano da una visione economica chiara e fondata: la Calabria e, più in generale, il Mezzogiorno hanno bisogno di più Stato, non di meno Stato. Le economie avanzate sono cresciute grazie all’intervento pubblico. Qui servono investimenti, politiche per l’occupazione, misure per rafforzare i redditi e rilanciare i consumi. La povertà è altissima, i servizi scarsi, lo spopolamento continua a svuotare interi territori. Non sono problemi che il mercato, da solo, può risolvere. Negli ultimi trent’anni - ha concluso - abbiamo delegato troppo alla programmazione “competitiva” dei fondi europei, che penalizza proprio i territori più deboli, quelli privi di professionalità e risorse per progettare”.
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