Ferro: "L'apertura della caserma dei Carabinieri in Aspromonte è un simbolo di rinascita"

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Wanda Ferro, Sottosegretario all'Interno
  22 aprile 2024 20:39

“La mafia vive di simboli, e noi mostriamo di essere capaci di trasformare i simboli del potere criminale in presidi delle Forze dell’ordine o in realtà al servizio dei più deboli, quindi in simboli di rinascita e di riscatto. In una terra in cui è necessario dimostrare ogni giorno la presenza anche fisica dello Stato, è evidente l’importanza di ospitare in un bene confiscato una caserma dell’Arma dei Carabinieri. La nuova presenza in Calabria del ministro dell’Interno Piantedosi dimostra ancora una volta l’attenzione e l’impegno del governo Meloni nei confronti della Calabria, ma è anche testimonianza dell’importante lavoro messo in campo sul tema del riutilizzo a fini sociali e istituzionali dei beni confiscati alle mafie”. È quanto ha affermato il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro a margine della cerimonia di inaugurazione della nuova caserma dei Carabinieri di Santo Stefano d’Aspromonte (RC) in un bene confiscato.

“Dal nostro insediamento - ha aggiunto - abbiamo lavorato per potenziare e rendere più efficiente l’Agenzia nazionale dei beni confiscati, attraverso il potenziamento degli organici, la formazione, l’adozione di strumenti informatici per la gestione delle banche dati, l’approvazione di interventi normativi, ma soprattutto stimolando la capacità di fare rete con il territorio, coinvolgendo e sostenendo gli enti locali e il terzo settore, e soprattutto le Regioni, che hanno un ruolo fondamentale nel sostegno alla capacità di progettazione, in particolare per i comuni più piccoli. In Calabria  - ha sottolineato - sono oltre 3.400 i beni confiscati già destinati a fini sociali o istituzionali.

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Qui c’è una grande sinergia con il Comando regionale dei Carabinieri, cosi come con la Regione grazie alla sensibilità del presidente Occhiuto che ha creato una delega specifica e voluto la stipula di un protocollo d’Intesa con il Ministero degli Interni e l’Agenzia dei beni confiscati. Questo impegno delle istituzioni, che ha portato ad un vero salto di qualità nella gestione dei beni confiscati, ha dato grande fiducia agli enti locali, che nel corso delle conferenze di servizi promosse dall’Agenzia hanno manifestato con importanti percentuali di adesione la volontà di acquisire gli immobili al proprio patrimonio. La prova che quando lo Stato è credibile ed affidabile, efficiente e trasparente, ciascuno - ha concluso - si sente motivato ad assumersi la propria parte di responsabilità per affermare la legalità e contrastare la pervasività criminale”.

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