Ferrovie della Calabria, i lavoratori del SUL pronti a mobilitarsi: "Crisi o bluff?"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Ferrovie della Calabria, i lavoratori del SUL pronti a mobilitarsi: "Crisi o bluff?"
treno sila a vapore
  12 febbraio 2024 12:02

"Siamo arrivati al capolinea, era evidente che l’azienda stava e continua ad ostacolare la partecipazione del SUL (Sindacato Unitario Lavoratori) ai tavoli di confronto perché consapevole che questo Sindacato non avrebbe mai svenduto i lavoratori. Questo ci conforta e nello stesso tempo ci da la forza per ostacolare, con l’aiuto dei lavoratori, tutte le azioni che stanno mettendo in campo per fargli pagare, ancora una volta, (vedi decurtazione dello stipendio e congelamento buoni pasto anno 2011 per salvare l’azienda in crisi) i danni che il sistema produce".

A scriverlo, in una nota, è proprio il SUL, che continua:

Banner

"Non è comprensibile come l’azienda possa pensare di fare un accordo che vada a decurtare lo stipendio dei dipendenti in una “Cabina di monitoraggio”, pensando di evitare il confronto con le Organizzazioni Sindacali che sono gli unici soggetti ad avere le prerogative di stipulare accordi. È evidente che l’obbiettivo è quello di trasmettere preoccupazioni ai colleghi che partecipano alle riunioni di Monitoraggio, in quanto dipendenti ed emotivamente condizionati. Per andare nel dettaglio della proposta al tavolo “tecnico” sembrerebbe che l’unico obiettivo è quello di chiedere alle lavoratrici e ai lavoratori di rinunciare a parte del salario differito come, appunto, la contribuzione previdenziale e il TFR, per poter recuperare le risorse occorrenti per chiudere i vari contenziosi legali primo tra i tanti l’indennità ferie e a seguire le differenze retributive ERAS B e le indennità di Agente Unico e salario di produttività agli ex ATAB. Infatti nell’ultima riunione del Comitato di Monitoraggio, la dirigenza aziendale ha, apertamente, fatto intendere che il vero motivo è pagare i contenziosi con i soldi dei lavoratori e delle lavoratrici che, in sostanza, diverrebbero, allo stesso tempo creditori e finanziatori del loro credito. In sostanza si chiede di rinunciare a un diritto di provenienza comunitaria e a quelli riconosciuti dai giudici di merito. Infatti, come si apprende dai comunicati circa le riunioni svoltesi, l’azienda non fornisce i dati che i colleghi giustamente e più volte hanno richiesto per avere un quadro chiaro e reale della situazione economica aziendale. Il SUL, che rappresenta oltre il 15% dei lavoratori ed è stato soggetto trattante per oltre 20 anni, ha fatto formale richiesta di ripresa delle Relazioni Industriali anche per poter contribuire fattivamente a risolvere i problemi che, anche se dai bilanci sembra tutto a posto, a dire di Ferrovie della Calabria, con il Piano Economico Finanziario, hanno bisogno di essere affrontati per rimettere i conti a posto. La cosa che lascia basiti consiste nel fatto che sembra non ci possano essere interventi diversi se non la decurtazione dello stipendio dei lavoratori. Ma è evidente che si nasconde la volontà di intervenire su altre voci o eventuali sprechi e forse di mantenere situazioni di favore per pochi, il dubbio nasce, come sembra, dal rifiuto di confrontarsi con i sindacati su tutte le possibili soluzioni e l’esclusione del SUL dal tavolo. Visto che Ferrovie della Calabria non ha ancora accolto la nostra richiesta e visto che abbiamo delle proposte efficaci da avanzare per scongiurare una perdita economica anche futura per la stragrande maggioranza dei lavoratori di FdC, per garantire i Nostri iscritti da ogni possibile penalizzazione, senza che il SUL abbia svolto il ruolo sindacale di tutela dei lavoratori, abbiamo attivato le procedure dell’ESPLICITO DISSENSO che nel caso in cui l’azienda e gli altri Sindacati dovessero andare a modificare o fare accordi penalizzanti, questi non potranno essere applicati agli aderenti al SUL. Considerato poi che, al momento, non possiamo avanzare proposte  cogliamo l’occasione per renderle pubbliche nella speranza che possano essere condivise e pretese al tavolo. Nello specifico preme avere chiarezza e conoscere i motivi per cui l’Azienda non possa risparmiare sugli Affidamenti di Servizi di Consulenza; sull’Indennità POS (posizione organizzativa speciale), che è bene ricordare essere stata prevista con verbale di riunione sindacale del 8.8.2019 allorquando non vi era la figura del Direttore Generale e quindi utilizzando il compenso economico che sarebbe a quest'ultimo spettato; sugli Incentivi tecnici di cui al "Regolamento Incentivi Tecnici" e per i quali l’azienda, nel recente “Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza 2024-2026” ha dichiarato omettendo i lavoratori percettori di tali incentivi che “Nell’anno 2023, è stato complessivamente liquidato a titolo di incentivi alle funzioni tecniche, ai sensi e per gli effetti del relativo Regolamento aziendale, l’importo di € 477.174,90.”; sul Servizio turistico Treno della Sila (con spese e rimborsi derivanti da questa attività); su chi ricadono i costi di gestione dell’impianto di Lorica; sui Contenziosi Legali e sui Premi di Produzione che come si evince dai dati pubblicati in Società trasparente parrebbe siano stati riconosciuti anche in piena emergenza COVID allorquando i dipendenti tutti sono stati posti in cassa integrazione. È evidente che qualcosa non funziona e sembra non hanno intenzione di farla funzionare, il SUL è pronto alla mobilitazione e non esiteremo a tutelare i lavoratori".                

Banner

 

Banner

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner