di GAETANO MARCO GIAIMO
"La nostra è una sfida culturale verso l'industria turistica in Calabria che, per ora, è praticamente inesistente". Con queste parole si è espresso nella mattina di oggi il Segretario Generale Filcams Cgil Calabria, Giuseppe Valentino, durante la presentazione del "Patto sociale per reddito, diritti e umanità del lavoro" che ha avuto luogo nel salone "Carmine Garofalo" della sede Cgil Calabria a Catanzaro. La "Proposta 2025 per il turismo, il lavoro e lo sviluppo dell'industria turistica" è un progetto di riforma integrata per il lavoro turistico nella nostra regione, che mira a ad avviare un processo nel settore turistico che metta al centro i bisogni di chi lavora con una piattaforma di politiche industriali, contrattuali e di welfare specifico ed è aperta a contributi, discussione, miglioramenti e implementazione condivisa. Gli obiettivi strategici della proposta sono tutelare il reddito, la professionalità e l'occupazione stabile per i lavoratori della filiera turistica calabrese; favorire la regolarizzazione dei rapporti di lavoro, combattendo contratti pirata e lavoro nero; promuovere innovazione, qualità dell'offerta e crescita sostenibile dei territori; introdurre politiche industriali che determinino la visione strategica di Turismo Sostenibile, come riportato nel documento che verrà presentato ad associazioni datoriali e istituzioni. L'iniziativa fa parte della campagna di comunicazione nazionale "Turismo è Lavoro", con la quale il sindacato mira a rinnovare la cultura del lavoro, contro precarietà e assenza di diritti.
L'evento ha avuto come moderatrice la giornalista Tiziana Bagnato, che ha lasciato subito la parola a Valentino: "L'obiettivo della proposta è avere un turismo che sia di qualità, che tenga conto delle tematiche che abbiamo evidenziato in un settore che vede spesso situazioni fortemente contrastanti con questi valori. Essa nasce un po' da una provocazione durante un tavolo di trattativa nel quale mi è stato detto che le risorse pubbliche non possono essere sprecate per dare più soldi ai lavoratori. Si tratta di un appello a politica e industria, con i quali spesso ci si trova su fronti contrapposti: in Calabria oggi c'è una condizione di irregolarità generale e mancanza di controllo e i lavoratori del turismo hanno bisogno di qualità del lavoro. La proposta nasce dal confronto con chi opera in questo ambito per tutelare reddito, professionalità e condizioni stabili. Oltre a 500€ in più per ogni stagionale assunto, vogliamo introdurre 80 ore di formazione a cui aggiungere le 16 dedicate alla sicurezza con possibilità di recuperare le ore mancanti al termine della stagione. Non chiediamo assistenzialismo ma di investire le risorse che si sono buttate in questi anni nell'industria turistica con un percorso di quattro anni che vede prima l'inserimento di risorse da parte della Regione, poi l'adesione delle aziende che contribuiscono ad autosostenere e autofinanziare il sistema, per costruire un modello d'industria con aziende di qualità e lavoratori professionali. Nel settore, infatti, manca la preparazione adeguata: spesso ci troviamo davanti ad enti che rilasciano certificati senza effettive qualifiche e senza dare formazione. La politica, oltre a fare proposte da telemarket in tempi di campagna elettorale, dovrebbe pensare a sanare le problematiche della nostra terra".
Presente al tavolo anche il Segretario Generale Cgil Calabria, Gianfranco Trotta: "Ci sono tre punti da mettere in evidenza oggi, iniziando con la responsabilità sociale delle imprese, che devono portare al benessere anche di chi ci partecipa e della Calabria intera. Poi c'è la stigmatizzazione di chi evidenzia le problematiche legate al turismo come se fossimo nemici della Calabria: non bastano le pubblicità sui cartelloni e una trasmissione in Rai il 31 dicembre per far dire che la nostra regione è uscita dal tunnel. E come ultimo tema, ma non per importanza, il problema dei prezzi dei trasporti: tanti corregionali lavorano fuori e devono fare i salti mortali per poter tornare a trovare i propri cari durante le festività, quando si potrebbe intervenire per calmierare i prezzi, intervenendo ad esempio sul contratto di servizio con Trenitalia per non fare pagare il servizio dell'alta velocità, ad oggi assente in Calabria, oppure utilizzando i fondi europei, perché altrimenti si continua a fare una selezione sociale anche su questo. La proposta della Filcams Cgil è una visione d'insieme che considera tutto, sperando di poter attivare quella fase d'ascolto positivo che porta al confronto e alla risoluzione dei problemi".
Il documento prevede anche premi e agevolazioni per le imprese aderenti, come punteggi aggiuntivi su bandi e incentivi fiscali, sostegno per chi investe in formazione, inclusione, welfare e stabilità e accesso facilitato ai circuiti di eccellenza e promozione pubblica; il modello di finanziamento proposto si sviluppa in un quadriennio, con la partecipazione dei fondi pubblici che diminuirà in percentuale rispetto alle quote aziendali, fino ad arrivare all'autosostenibilità del sistema. L'appello della Filcams Cgil vuole essere una svolta per il lavoro e il turismo in Calabria ma soprattutto aprire il dibattito con politica, istituzioni e società civile per portare l'attenzione su un tema che ha bisogno di attenzione e interventi per poter sanarne le criticità.
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