Fondi Covid agli operatori sanitari calabresi. Il consigliere regionale Francesco Pitaro: “Ritardi inaccettabili” 

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images Fondi Covid agli operatori sanitari calabresi. Il consigliere regionale Francesco Pitaro: “Ritardi inaccettabili” 
Il consigliere regionale, Francesco Pitaro
  22 settembre 2021 10:17

 
«È incredibile come, a distanza ormai di tanto tempo e nonostante le assicurazioni e le promesse reiterate, ancora i fondi Covid per le professionalità sanitarie che si sono prodigate con abnegazione e atti d’eroismo per fronteggiare la pandemia, non sono stati erogati. Sarebbe utile che nel corso di queste ultime giornate di campagna elettorale, anche i candidati alla Presidenza, magari unitariamente, si attivassero per denunciare questa macroscopica  inadempienza e far pervenire le legittime spettanze a medici e operatori sanitari».
 
Lo dice il consigliere regionale Francesco Pitaro, che spiega: «A giugno ho inoltrato alla Presidenza della Regione un’interrogazione in cui sottolineavo la condotta omissiva delle Aziende sanitarie e ospedaliere calabresi che non hanno erogato i fondi Covid al personale sanitario nonostante il Dipartimento Tutela della Salute e Servizi Sociali e Socio-Sanitari, con decreto dirigenziale N. 3467 del 1/4/2021, abbia trasferito alle Aziende "le risorse relative ai fondi assegnati dal DL N. 18/2020 e dal DL N. 34/2020 destinati alla remunerazione delle competenze accessorie del personale delle Aziende del SSR impiegato nell'attività emergenziale Covid-19 nell'esercizio 2020 per complessivi € 14.055.923,29. Che cosa si aspetta a dare concretamente seguito al riconoscimento di un diritto a chi svolge un‘instancabile e rischiosa attività in piena emergenza sanitaria?».
 
Conclude Pitaro: «Occorre far luce in fretta su un atteggiamento negligente che penalizza immotivatamente il personale sanitario. La stessa Presidenza della Regione deve chiarire quali atti e iniziative politico-amministrativi intende adottare al fine di permettere ai detti operatori sanitari di ricevere i fondi regolarmente previsti e riconosciuti dai decreti legge NN. 18/2020 e 34/2020».

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