"Sono pronto a illustrare - sulla scorta di ciò che da anni l’Europa suggerisce ritenendoli un valido strumento di cooperazione, dialogo interculturale e promozione dei valori fondanti e dell’importanza riconosciuta alla materia dalla direttiva del Mibact istitutiva dell’Anno dei Cammini (2016) e di un Atlante Digitale dei Cammini d’Italia - la bozza di una proposta legge sui cammini naturalistici, storici e spirituali che la Calabria ancora non ha. Ovviamente, rimettendo la definizione del testo ad una condivisione con chi già in Calabria è impegnato con questo tipo di turismo che nel mondo muove un giro d’affari di 12,5 miliardi, più di 5 miliardi in Italia. Disciplinati organicamente e sostenuti finanziariamente i cammini possono rendere più attrattiva la Calabria, renderla più sensibile sulle problematiche ambientali e e dare un forte sostegno alle aree interne avvilite da spopolamento e povertà incalzanti". Lo ha detto il consigliere regionale Francesco Pitaro incontrando il responsabile nazionale per le Are protette di Legambiente Antonio Nicoletti per il quale: "Ciclovie e cammini ben strutturati in tutta la regione e affrancati dalla precarietà finanziaria, il potenziamento delle attività sportive outdoor, sono la chiave di volta del turismo attivo e sostenibile da realizzare nelle aree protette e possono contribuire alla promozione e valorizzazione della Calabria. Non basta annunciare di volere ‘la Calabria un'unica area protetta'. È fondamentale che alle parole seguano i fatti. Legambiente ha già chiesto entro il 2030 (in linea con la Strategia UE) la crescita qualitativa e quantitativa delle aree protette (almeno il 30% del territorio), poiché la natura è il regolatore climatico più efficace ed anche il più potente elemento di immagazzinamento della CO2, e la sua perdita influenza direttamente la capacità di raggiungere gli obiettivi di arrestare il surriscaldamento del pianeta. In Calabria - ha sottolineato – chiediamo un approccio più efficace del Dipartimento Ambiente della Regione. Siamo pronti a collaborare e, come sempre, a fare, ma la Regione superi la fase degli annunci”.
Pitaro ha concordato: “Le aree protette hanno come mission la protezione della biodiversità e la tutela del nostro benessere e sono anche i luoghi chiave per un positivo rapporto con la natura a beneficio della salute, ma debbono anche produrre valore, utilità e innovazione, assumendosi la responsabilità di risvegliare le potenzialità immense che connotano in particolare le aree interne, sostenere l’imprenditoria green e creare nuova occupazione”. Infine il consigliere regionale e l'esponente di Legambiente hanno concordato di farsi promotori, subito dopo la pausa estiva, di un incontro con tutti i protagonisti dei tanti cammini già operanti in Calabria e che, nonostante tante difficoltà, non solo finanziarie, "svolgono - hanno convenuto Pitaro e Nicoletti - con apprezzabile spirito volontaristico una funzione preziosa di conoscenza e al contempo di valorizzazione e salvaguardia dei beni naturalistici e culturali".
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