Gli scontri con Cotticelli (e con il M5S calabrese). I motivi dell'addio di Schael

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Da sinistra Schael, Cotticelli e Grillo
  01 luglio 2019 19:48

di GABRIELE RUBINO

Se non è un terremoto, poco ci manca. A sei mesi dall'insediamento della nuova struttura commissariale della sanità calabrese viene meno un pezzo su due. Quello "tecnico". Se a Cotticelli sono demandati i poteri di rappresentanza e di immagine, Schael era il cervello sanitario. Disponibile e aperto il primo, schivo e principalmente dietro la scrivania il secondo. Ciononostante i profili, fin dall'inizio, erano particolari e destinati a pericolose sovrapposizioni. Quello sui generis di Schael, che nelle poche apparizione pubbliche si faceva notare per i vistosi papillon, pretendeva sempre più spazio nelle decisioni che contano, spesso assumendo scelte a scatola chiusa e, soprattutto, senza la preventiva concertazione con il generale. In questo scenario a due non va tralasciato che la compagine calabrese del M5S si è sempre schierata con Cotticelli, isolando l'ex sub-commissario.

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DAI PRIMI ATTRITI ALLO STRAPPO SULLE NOMINE

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Una prima scucitura nel rapporto si era avuta quando il ministro Grillo ha convocato, nel mese di marzo, i suoi delegati alla presenza di alcuni parlamentari del Movimento Cinque Stelle per la questione della fusione degli ospedali di Catanzaro. Allora passò la linea rigida della contrarietà all'incorporazione della componente politica con l'aggiunta che il finanziamento dell'azienda ospedaliero universitaria Mater Domini necessitava di una decurtazione. Un cavallo di battaglia di Dalila Nesci e Paolo Parentela che da anni strillavano contro il sovra-finanziamento dell'ex Policlinico universitario. La vicenda è stata  vissuta da Thomas Schael come una sorta di intrusione (alla fine il riparto premiò Mater Domini, con i 5 Stelle che hanno addossato le responsabilità ai funzionari della Regione). Un grave deterioramento del rapporto Cotticelli-Schael si ebbe circa a metà aprile quando, prima dello scatto del blocco del turn over, il secondo convocava le aziende per far scorrere le graduatorie allora aperte mentre il primo lo sconfessava dicendo ai dg di Asp e ospedali di stabilizzare i precari che sarebbero andati a casa se questi ultimi avessero chiamato chi figurava nelle liste. Tuttavia, il classico momento di non ritorno, si è avuto nei giorni in cui sono circolati i primi nomi dei nuovi commissari straordinari che avrebbero dovuto sostituire i direttori generali nominati dal presidente Oliverio. Il sub-commissario di sua iniziativa presentò una lista a Cotticelli, trattando il generale come un semplice passacarte. Cotticelli si arrabbiò tantissimo e infatti nella Cittadella narrano di una agitata chiamata al ministro Grillo per stigmatizzare l'accaduto. Il risultato fu che poi la lista dei nomi cambiò e il rapporto tra i due s'incrinò "irrimediabilmente".

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IL DECRETO CALABRIA SCRITTO DA SCHAEL

Anche se ha lasciato, di Schael resterà qualcosa che inciderà sull'immediato futuro del servizio sanitario calabrese. E' infatti l'ingegnere di origini tedesche il varo autore del testo originario del Decreto Calabria che fino alla fine del 2020 istituirà il regime speciale del supercommissariamento. Non si conoscono ancora gli effetti delle norme licenziate dal Parlamento, di certo dopo l'esperienza da dg dell'Asp di Crotone sotto la giunta Loiero, il bis di Schael in Calabria non è stato memorabile. Probabilmente lui stesso non ci credeva più di tanto se, come accertato, mentre era nel pieno delle sue funzioni di vice-Cotticelli continuava a partecipare alle selezioni per guidare aziende ospedaliere e Asl in giro per l'Italia.

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