Iemma: "Secondo pronto soccorso a Catanzaro, è il momento di cambiare rotta"

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  22 settembre 2025 18:21

di GIUSY IEMMA*

Il tema del secondo pronto soccorso a Catanzaro continua a generare incertezza e confusione, nonostante sia stato uno dei nodi centrali della campagna elettorale. In un recente dibattito, il presidente Occhiuto ha ammesso che l’eventuale apertura di un nuovo presidio di emergenza-urgenza è legata alla realizzazione del nuovo ospedale, un progetto che però resta, nei fatti, senza tempi certi.

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Dopo quattro anni di mandato, anche da commissario ad acta con pieni poteri sull’edilizia sanitaria, Occhiuto non ha saputo dare alcuna risposta concreta. Nel frattempo, migliaia di cittadini continuano a vivere l’emergenza ogni giorno: ore su barelle nei corridoi, personale allo stremo, medici insufficienti e un solo pronto soccorso – quello del Pugliese-Ciaccio – costretto a reggere da solo il peso dell’assistenza per un’intera regione.

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È troppo comodo rinviare sempre al domani: l’emergenza è oggi e richiede scelte politiche forti e immediate. Se davvero non si intende aprire da subito un secondo pronto soccorso, almeno si abbia il coraggio e la volontà di far funzionare al meglio quello esistente. E invece cosa vediamo? Liste d’attesa infinite, cittadini trattati come numeri, una sanità pubblica allo sbando.

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Chi governa non può più trincerarsi dietro scuse o tecnicismi. Non si chiedono miracoli, ma normalità, efficienza e dignità per i pazienti ed i lavoratori. La narrazione rassicurante diffusa sui social dal centrodestra non corrisponde alla realtà che vivono ogni giorno i calabresi in tema di sanità.

È il momento di cambiare rotta: serve un piano urgente per rilanciare la sanità pubblica, tema centrale del programma del Partito Democratico, in piena sintonia con la coalizione guidata da Pasquale Tridico. Catanzaro e la Calabria devono tornare al centro delle politiche sanitarie regionali, con servizi all’altezza dei bisogni reali delle persone.

 *Candidata nella lista del Partito Democratico
per il Consiglio regionale

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