Il Cenacolo nomina De Laurentis direttore della Classe di Scienze Fisiche: tra i collaboratori anche due calabresi

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Michelino De Laurentis
  11 settembre 2025 22:44

di APOLLONIA NANNI

Un riconoscimento è stato conferito dal Cenacolo delle Scienze e della Cultura al professor Michelino De Laurentis, direttore del Dipartimento di Oncologia Senologia dell’Istituto Nazionale Tumori “Fondazione Pascale” di Napoli, per i rilevanti risultati medico-scientifici conseguiti, frutto di intensa ricerca e studi in biologia molecolare e ricerca immuno-oncologica.

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Ecco quanto dichiarato dal cofondatore del Cenacolo, Luigi Mileto: «Il prof. Michelino De Laurentis, direttore del Dipartimento di Senologia e Toraco-Polmonare dell’Istituto Nazionale Tumori “Fondazione Pascale” di Napoli, ha dimostrato con una ricerca che, riducendo il livello della proteina Nemo, sovraespressa nelle cellule tumorali del cancro al seno triplo negativo, mediante tecniche di sviluppo genico (sRNA) e attraverso inibitori, si può stimolare una risposta immunitaria, aiutando l’organismo a risvegliarsi».

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In una recente intervista, il professor De Laurentis ha spiegato come sia nata la sua passione per la medicina e il modello di studio ereditato in famiglia: «Studiare significa essere liberi, è l’unico modo che abbiamo per esserlo. Passione, studio e umanità: oncologia me la sconsigliavano tutti, invece per me rappresenta un viaggio nella conoscenza umana profonda».

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Tutto è iniziato con la scintilla dello studio trasmessa dal padre. A proposito dell’intelligenza artificiale applicata alla ricerca, De Laurentis ha dichiarato: «Al momento copia le cose ma non è capace di produrre e generare idee e conoscenze nuove».

Lo scienziato ha evidenziato i grandi progressi nella lotta contro il tumore al seno: oggi il 90% delle donne dovrebbe guarire completamente. Resta, tuttavia, il cruccio di quel 10% che non guarisce. «I tumori sono meccanismi naturali del nostro organismo», ha spiegato il luminare acerrano (nato ad Acerra) dell’oncologia medica, «un meccanismo fisiologico per il quale esisterà sempre un tasso di mutazione che provocherà tumori».

De Laurentis indica una direzione promettente per affrontare il carcinoma triplo negativo, in cui gli inibitori della proteina Nemo potrebbero essere utilizzati insieme a farmaci che modulano i checkpoint immunitari, già impiegati con successo in altri tipi di tumore. Una sfida significativa per oncologi e pazienti, rafforzata dalla collaborazione con lo Sbarro Health Research Organization Institute, un’organizzazione no profit dedicata alla ricerca sul cancro e alla formazione della prossima generazione di scienziati.

Il prof. Antonio Giordano, nato a Napoli, ordinario di biologia molecolare presso la Temple University di Philadelphia e docente di patologia e oncologia all’Università di Siena, in collaborazione con il prof. Michelino De Laurentis, ha reso possibile la combinazione di competenze avanzate in biologia molecolare e ricerca immuno-oncologica, applicate alla prevenzione e alla diagnosi precoce, sfruttando le più moderne tecnologie come la genomica e i biomarcatori. Una rete che comprenda anche gli ospedali spoke e le case di comunità potrà favorire il raggiungimento dei risultati sperati dall’impegno del prof. De Laurentis.

Il 3 dicembre prossimo, nella sala conferenze dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sarà conferito il Premio “Marco Venturini” ai dottori Luigi Alfano e Carmelina Iannuzzi del Crom di Mercogliano, collaboratori nelle ricerche.

Il risultato di questi studi ci spinge a investire in diverse modalità. Il Cenacolo delle Scienze e delle Culture favorisce la conoscenza tramite incontri multidisciplinari. Pertanto, il Cenacolo comunica la nomina del prof. Michelino De Laurentis a direttore della Classe di Scienze Fisiche, ruolo attraverso il quale, insieme ai soci in campo medico, potrà organizzare convegni sull’oncologia, valorizzando l’approccio multidisciplinare e promuovendo premi di studio per giovani ricercatori.

Sempre attuali le parole del medico santificato Giuseppe Moscato:
«Vi ho visitato più come amico che come medico. La prima medicina è l’infinito amore».

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