Da qualche giorno è esplosa una grana fra enti. Fra i due principali di Catanzaro. Il Comune pretende dalla Provincia circa 2,7 milioni di euro per canoni idrici. Alcuni risalgono al 2013. Una grossa somma, rivelata ieri dal sindaco Nicola Fiorita, e che trova una secca smentita da parte del presidente della Provincia Amedeo Mormile. I due si sono incontrati quest'oggi (in realtà per la questione dei rifiuti sulle strade) e il clima resta teso. A margine della seduta del Consiglio provinciale, Mormile ha così replicato al sindaco Fiorita, lasciando trasparire anche come questa azione (oltre che una natura amministrativa) abbia una matrice politica.
"Una vicenda che ci ha toccato personalmente e nel nostro ruolo di amministratori, parlando a nome dell'intero Consiglio. Incide profondamente nell'attività di risanamento che stiamo conducendo in questi anni su una situazione economico-finanziaria disastrosa. Siccome l'attività di riorganizzazione rispetto anche questo tipo di disfunzioni è stata forte e incisiva e portata avanti con estremo sacrificio, la sorpresa è stata amara e duplice. Amara dal punto di vista istituzionale perché ho ritenuto sgarbato il rilievo su dei dati che, evidentemente, non non sono funzionali a un contradditorio fra le parti come è giusto che sia. Non c'è stata una valutazione, un approfondimento oggettivo ma frutto di una ricostruzione fantasiosa che non dovrebbe appartenere a una pubblica amministrazione sia per il verso della sensibilità e, soprattutto, per i dati numerici riportati. Tanto è vero che una somma del genere diventa abnorme, quasi assurda considerando che la metà (circa 1 milione e 350 mila euro) noi lo ritroviamo caricato su un contatore che sarebbe presente all'interno del Parco della Biodiversità. Tralasciando che si tratta del Parco di tutti e rispetto a cui la sensibilità dovrebbe condurre a un percorso più coinvolgente possibile, occorre rimarcare che questi dati non sono plausibili. Intanto perché l'Amministrazione provinciale dispone di propri pozzi. Una somma del genere sembra che siamo quasi i fornitori della diga sul Passante. Sono volumi enormi che probabilmente faranno riferimento a qualche struttura nelle vicinanze perché noi dai rilievi che abbiamo avuto, gli unici contatori che abbiamo sul Parco non corrispondono ai numeri di blocco forniti dall'Amministrazione comunale. Nel prospetto che ci ha trasmesso ha evitato di fornirci i numeri dei contatori. Numeri che invece devono essere riportati. A differenza delle deliberazioni dell'Arera, che è l'organismo che sovrintende alla strutturazione della tariffa, troppo spesso nel prospetto che abbiamo ricevuto i dati sono forfettari e non di consumo".
Per Mormile: "La situazione andrebbe differentemente gestita e valutata. Nei numeri e nella consistenza. Abbiamo trovato utenze che non sono in capo al patrimonio dell'Ente. Addirittura, abbiamo i consumi di via Alberghi, dove per anni c'è stato il settore Ambiente dello stesso Comune, peraltro gratis. Dopo averne usufruito adesso vogliono adesso pagata l'acqua. E poi c'è un discorso sulle tariffazioni. Qui abbiamo una tariffazione parametrata come un'attività industriale, artigianale, commerciale per i nostri istituti scolastici. L'istruzione superiore è un servizio. Non dico che l'acqua dovrebbe essere gratis ma almeno agevolata. Noi stessi come Provincia facciamo sacrifici affinché il ruolo della città di Catanzaro abbia un suo significato e una sua entità. Tanti immobili nel Capoluogo (dai musei al Parco fino al Conservatorio) sono una spesa per la Provincia propria per la funzione di cui sopra. Non ci possiamo permettere di abbattere fra questi e gli edifici scolastici i fitti passivi a Catanzaro, seppure incidano per quasi un milione di euro".
Infine ha concluso: "Dispiace che, a fronte di questa improprietà di dati forniti non si sia ritenuto opportuno avviare, così come più volte accaduto a parti inverse, un contradditorio. Oggi ci siamo incontrati con il sindaco Fiorita in maniera civile e costruttivo, sicuramente un domani avverrà che tratteremmo questo tipo di argomenti con serietà. Avremo modo di quantificare e di onorare quello che è giusto che l'Amministrazione provinciale debba al Comune".
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