Il Consiglio regionale approva la legge "salva-precari". Ora la palla a Cotticelli e al Parlamento

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  30 settembre 2019 22:29

La legge “salva-precari” passa dopo una giornata infinita a Palazzo Campanella. Il testo approvato dall’aula prevede una proroga fino al prossimo 31 dicembre degli operatori della sanità in scadenza. La misura, licenziata all’unanimità, riguarda in prima battuta i precari che avevano superato i 48 mesi di rapporto di lavoro (i casi del Pugliese-Ciaccio, della Mater Domini di Catanzaro e dell’Annunziata di Cosenza). A questo punto, molto dipenderà dalla volontà del commissario Saverio Cotticelli perché tutti sono consapevoli che questa legge contrasta con i suoi poteri. In ogni caso i precari non sono salvi, perché la stabilizzazione passa da un successivo provvedimento del Parlamento.

IL NECESSARIO INTERVENTO DEL PARLAMENTO- Oliverio dopo aver definito “fallimentare” la stagione del commissariamento ha spiegato come la Regione si sia fin qui mossa nell’interlocuzione con il ministro della Salute Roberto Speranza. «La Regione ha avanzato proposte precise». Anzitutto la proroga delle graduatorie che scadono al 31 dicembre, e poi lo spostamento della finestra prevista dalla legge Madia: ha diritto alla stabilizzazione chi aveva maturato 36 mesi di attività al 31 dicembre 2017, ora la richiesta è di avanzare il termine fino al 31 dicembre 2019, ricomprendendo i circa 1200 tempi determinati stimati dalla dipartimento Salute e dai sindacati. Oliverio ha aggiunto che quest’ultimo emendamento scritto sarà presentato nel Decreto Legge 101 (che tratta le crisi aziendali, e i cui termini di presentazione in Parlamento scadono proprio nei prossimi giorni). Sulle graduatorie è stato elaborato un emendamento all’articolo 10 bis del Decreto Calabria.

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La proposta di legge, inserita all’ordine del giorno su proposta di Esposito e poi di Mirabello, ha trovato la sostanziale condivisione da parte di tutti i consiglieri regionali, di maggioranza e di opposizione, sia pure con alcune diversificazioni critiche. Parente e Pedà hanno spinto per approvare la proposta. Carlo Guccione del Pd ha osservato che “il provvedimento in realtà è più un atto di indirizzo, visto che le nostre funzioni legislative in tema di sanità sono commissariate e questo il commissario in carica, che ha parlato di limiti di legge invalicabili, lo sa benissimo”. Anche Arturo Bova, di Articolo 1, ha sostenuto che - come riporta l'Agi- “il testo suscita francamente dubbi di legittimità, considerando che in materia di personale della sanità la competenza non è di quest’aula ma del commissario governativo. Sono pronto a votare il provvedimento per il bene dei lavoratori, ma dobbiamo essere consapevoli del rischio di approvare un testo illegittimo”. A Bova ha replicato il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Tallini, che ha rimarcato “il senso di responsabilità dell’opposizione, che in realtà adesso è maggioranza in quest’aula, a parti invertite non penso che sarebbe avvenuto lo stesso”.

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