Il regista lametino Carlo Carlei racconta "Fiori sopra l'inferno", la sua mini serie per Rai 1

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images Il regista lametino Carlo Carlei racconta "Fiori sopra l'inferno", la sua mini serie per Rai 1

In onda dal 13 febbraio, il thriller è ispirato al best-seller di Ilaria Tuti

  05 febbraio 2023 10:59

di TERESA ALOI 

I suoi film parlano di storie che diventano universali in racconti sinceri e coinvolgenti. Del resto Carlo Carlei, lametino di nascita, regista e sceneggiatore, non fa mistero di amare i progetti  che, sotto la superficie narrativa, nascondono segreti non solo in termini di storia e personaggi, ma anche a livello di tematiche e contenuti.

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T Ne è un esempio mirabile il best-seller di Ilaria Tuti “Fiori sopra l’inferno” - da lunedì 13 febbraio, in prima serata su Rai1 -  thriller che racconta il tramonto esistenziale di Teresa Battaglia, una brillante detective che deve fare i conti con la possibilità che le sue capacità deduttive possano presto sgretolarsi a causa di una malattia devastante come l’Alzheimer. Una vita e una storia di tutti fatta di malinconia e  sensibilità dove si intreccia, in trame e tessuti,  cinema e vita vissuta. 

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Elena Sofia Ricci

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 Dopo il grande successo de “La fuggitiva”,  torna nuovamente su Rai Uno. Cosa l’ha colpita maggiormente di questo romanzo e cosa dovrà dunque aspettarsi il telespettatore da questo suo nuovo lavoro?

 "Sotto la neve di questo racconto invernale e con venature horror alla Stephen King pulsa come un cuore caldo il tema della maternità, della sua fondamentale importanza nella formazione della personalità degli esseri umani e degli effetti devastanti generati dalla sua assenza”.

 Il genere thriller, giallo e poliziesco è ricorrente nelle sue opere. Crede ci sia oggi una maggiore attenzione dal pubblico a queste stesure? Una fiction o un film di questo genere ha una marcia in più?

"L’ elemento dark rappresentato dalla presenza di un killer misterioso che vive nei boschi, viene controbilanciato nella storia dall’energia vitalistica di quattro ragazzini, ognuno alle prese con problematiche familiari diverse, che aiuteranno nel corso dell’ indagine la nostra protagonista a mettere insieme i pezzi mancanti del complicatissimo puzzle. Teresa, madre mancata trent’anni prima per tragici motivi, instaura con i quattro bambini un rapporto reciproco di affetto e fiducia incondizionati. Questo connubio inedito di forze rappresenta una delle caratteristiche più originali di questa serie e mi ha spinto a visualizzarla attraverso un’estetica spettacolare da film d’avventura americani degli anni ‘80 che hanno avuto bambini come protagonisti, quali STAND BY ME, I GOONIES, E.T., GREMLINS e IT".

Con l’avvento delle piattaforme di streaming, come sta cambiando il modo di fare film e serie? Quali esigenze si riscontrano?

"A fronte di un cambiamento epocale nell’ambito delle modalità di fruizione di film e serie televisive, "Fiori sopra l'inferno" rappresenta il primo tentativo di una serie RAI del tutto svincolata dagli stilemi classici nazional-popolari e dichiaratamente rivolta ad un pubblico internazionale, sia in termini di suspense che di linguaggio visivo e ritmo narrativo. Un’ impresa di grande ambizione che poggia sulle spalle di una straordinaria attrice come Elena Sofia Ricci, che ha qui il coraggio di spogliarsi di qualsiasi cliché rassicurante per calarsi nei panni di un personaggio completamente fuori dagli schemi, in apparenza idiosincratica ma dotata di uno spessore morale, di un'umanità e di una capacità’ di intuito del tutto eccezionali".

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