In rotta verso il mare di San Lucido con Emanuela Moscato (VIDEO)

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images In rotta verso il mare di San Lucido con Emanuela Moscato (VIDEO)
Emanuela Moscato, presidente Proloco San Lucido (Cs) con "Tuturo", l'Ape navetta
  19 giugno 2020 07:02

di GIOVANNA BERGANTIN

Nonostante l’emergenza sanitaria ed economica, noi viaggiatori incorreggibili non rinunciamo a metterci in marcia con zaino, occhiali e cappello, anche solo dietro casa a perlustrare piccoli borghi, l’importante è azionare il timone a vento per l’avventura della navigazione. Ma è un’estate diversa quella che sta arrivando. Un’estate dove il mare potrebbe doversi guardare da lontano, le spiagge, con accesso regolato, non essere aperte a tutti e i bambini, coi nonni, potrebbero non scendere in spiaggia con secchielli e materassini gonfiabili a fare il bagno; un momento particolare in cui prevalgono le ricette anti- contagio. Il coronavirus detta le nuove regole per l’estate che verrà. Bisognerà adeguarsi a tempi e norme nuovi per poi far gonfiare le vele al vento e scivolare liberi verso destinazioni tranquille per qualche giorno di relax. La Calabria col mix mare- monti, prodotti a km 0 ed enogastronomia locale golosa, è la candidata numero uno al banchetto delle proposte.

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“San Lucido vuol rivedere i suoi ospiti più affezionati e i telefoni della proloco per info turistiche sono tornati a squillare già da qualche settimana, specie in vista di agosto”. Racconta Emanuela Moscato, presidente della proloco di questo incantevole Borgo, che dal centro medievale corre al mare con una combinazione scenografica che sintetizza la grande accoglienza dei suoi abitanti. Il nucleo primitivo conserva tra i vicoli un antico maniero con la sua fortificazione ed un ponte ad arco che collega alla chiesa di San Giovanni Battista. La lunga panoramica poi, per le camminate, e la rotonda sul mare svelano l’animo sociale del posto. Per sport si può giungere al mare a piedi seguendo la “reddra” e la “silica”, due antichissime scalinate, oppure servirsi di “Tuturo” l’ape navetta che ci spupazza a pochi euro. Piccoli locali artigianali propongono stuzzichini di prodotti tipici e rinfrancano dalla calura con gelati e granite dei maestri gelatieri del posto. Ma i veri protagonisti sono mare, sole e spiagge. Quattro chilometri di spiaggia sabbiosa mista a ghiaia, a misura di bambino, tra litorale libero e attrezzato, con il porticciolo dove sventola la bandiera dell’ospitalità turistica, facilmente raggiungibile dal lungomare. “Il periodo dell’emergenza è stato duro per noi, soprattutto quando eravamo zona rossa, adesso siamo covid free e cerchiamo, per quel che si può, di tornare in pista. Le attività commerciali e turistiche hanno messo in campo i nuovi modelli organizzativi richiesti assicurando le necessarie misure di prevenzione igienico-sanitarie, anche attraverso strumenti tecnologici, quali alcune app disponibili sugli smartphone - dice Emanuela, con una calma che svela le doti della docente esperta e paziente – Quest’anno ho una prima classe elementare e da subito mi sono messa al servizio dei miei alunni - all’inizio del lockdown avevano appena cominciato a scrivere le letterine- e dei genitori che mi hanno seguito per portare a termine il lavoro scolastico. Poi, non ce l’hanno fatta più: erano stanchi alunni e genitori” .Ricorda, così, i giorni complicati per la cittadina del Tirreno cosentino alle prese con l’emergenza virale e l’esperienza della clausura da zona rossa, ma “siamo rimasti uniti. Subito dopo, per gestire l’emergenza è stato istituito il Centro Operativo Comunale ed io, insieme agli altri amici della Pro loco, mi sono accreditata come volontaria. Ci siamo dati animo e abbiamo fatto un po’ di tutto, ci siamo resi disponibili mentre la situazione prendeva una brutta piega. Portavo pacchi, medicine e viveri a casa di chi non si poteva muovere. Ci siamo trovati da soli in mezzo a tanto dolore”. Si sofferma a descrivere, Emanuela, come in un film, le vicende di quel periodo. Il farsi forza a vicenda, la voglia di sostenersi gli uni con gli altri, la solidarietà che scatta, il sostegno vicendevole. “Per un po’ di conforto il venerdì santo, ho preso una immagine sacra, ho tirato fuori le casse dell’amplificazione che Miki usava nel suo studio da Dj e con due macchine ci siamo fatti il giro di tutte le contrade, mentre col cellulare divulgavo in live”

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L’emozione incrina la continuità del racconto di Emanuela e con generosa semplicità specifica “Miki era mio figlio, mancato prematuramente, non ancora diciottenne”. Il giro, un gesto di pietas che allevia il dolore “accolto da tutti con coperte ai balconi, presenze alle finestre, momenti di sostegno in un periodo triste che ci ha unito”, ricostruisce Emanuela. Erano rimasti da soli e dovevano da soli reagire. “Naturalmente il dolore non sarà dimenticato e resterà una pagina sofferente di un paese che, però, sa cogliere il fluire della vita con ritrovata serenità e si è riorganizzato nella proposta turistica. Qualcuno non riaprirà. Stiamo ragionando come regolamentare le spiagge libere, mentre i gestori dei lidi sono già partiti. Anche le richieste che arrivano alla Proloco fanno ben sperare per programmare tanti momenti gradevoli di cultura e spettacolo”.

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