Nella splendida cornice del Vaticano, l’11 settembre 2025 è stato celebrato un evento straordinario che ha lasciato un segno profondo nella comunità cristiana e, in particolare, nella Chiesa di Reggio Calabria. Una data da ricordare per tutti coloro che hanno nel cuore l’esempio luminoso di Monsignor Paolo Giunta, figura indimenticabile di dedizione sacerdotale, carità e servizio. Presieduta dal Cardinale Angelo Comastri, la celebrazione è stata impreziosita da una relazione vibrante e ispirata tenuta dal Cav. Dott. Lorenzo Festicini, esperto in diritti umani e fondatore dell’Istituto Nazionale Azzurro, che ha saputo rendere giustizia alla memoria di un uomo dello spirito che, a distanza di 35 anni dalla sua morte, continua a essere un punto di riferimento per la Chiesa e i fedeli.
Monsignor Paolo Giunta, originario di Reggio Calabria, è stato ricordato con affetto per la fertilità della sua opera pastorale, il suo impegno instancabile e la sua capacità di incarnare l’amore evangelico attraverso azioni concrete che hanno cambiato il volto della Calabria e ben oltre i suoi confini. Oggi, parlare di lui non è un semplice tributo: è un riconoscimento doveroso a una figura che, pur lontana nel tempo, continua a risplendere come una stella guida nel firmamento della Chiesa.
Monsignor Giunta, nato il 24 marzo 1904 nel quartiere di Archi, iniziò il suo ministero sacerdotale nel 1927, vivendo un secolo complesso e dinamico, segnato da crisi, guerre e trasformazioni sociali. Proprio in quel contesto travagliato seppe trovare il modo di rendere il Vangelo una forza viva e concreta, fondando opere che hanno avuto un impatto straordinario su generazioni di reggini e non solo. Tra queste, l’*Opera Reggina Asili (ORA)* rimane la sua eredità più significativa: un’intuizione che portò alla creazione di ben *83 asili diocesani* nel secondo dopoguerra, rivolti ai bambini più vulnerabili e alle famiglie più bisognose. Questa iniziativa non solo rispose alle impellenti necessità di un’epoca segnata dalla povertà, ma riuscì a seminare speranza proprio là dove il futuro appariva incerto.
La sua carità, tuttavia, non si fermò ai più piccoli. Monsignor Giunta fu anche un educatore spirituale per la Gioventù Femminile dell’Azione Cattolica e per l’Unione Donne dell’Arcidiocesi, gruppi nei quali seppe infondere coraggio, fede e l’idea che il Vangelo non è semplice teoria, ma un progetto concreto per la vita. Rimane indimenticabile il motto che coniò per le giovani dell’Azione Cattolica: “Volere, Valere e Volare”, un invito a perseguire grandi ideali con fiducia e determinazione.
L’incontro ha ricevuto anche il prestigioso alto patrocino morale della Pontificia Accademia di Teologia, sottolineando l’importanza di questo evento in memoria di Mons. Giunta
Durante l’omelia, il Cardinale Comastri ha sottolineato il grande carisma di Monsignor Giunta, mettendo in luce la sua capacità di coniugare umiltà e coraggio. "Monsignor Giunta ci insegna che il vero servitore di Cristo non cerca la gloria, ma la grazia; non brilla per potere, ma per l’amore che riversa sui poveri e sui sofferenti," ha detto sua Eminenza. Queste parole hanno toccato profondamente i cuori dei presenti, inclusi i familiari di Monsignor Giunta.
In un momento di particolare emozione, il Cav. Festicini ha ricordato la necessità di continuare a pregare e a sperare che la figura di Monsignor Giunta possa essere valorizzata ufficialmente dalla Chiesa. "La grandezza di Monsignor Giunta non risiede nei titoli o nelle onorificenze," ha dichiarato Festicini, "ma nel suo straordinario dono di sé, nella sua capacità di farsi umile e servitore dei più deboli. Oggi, guardando alla sua vita e alle opere che ha generato, ci rendiamo conto che il suo posto è tra i grandi della nostra fede."
La commemorazione in Vaticano non si è limitata a guardare al passato, ma ha cercato di proiettare la figura di Monsignor Giunta nel presente e nel futuro della Chiesa. I numerosi interventi hanno richiamato la sua dedizione pastorale e la sua capacità di dialogare con un mondo in evoluzione, facendo nascere un modello di Chiesa inclusiva e solidale. La sua memoria, dopo 35 anni, resta viva non solo nella comunità reggina, ma anche in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrare le sue opere e il suo spirito.
Un altro punto di grande rilievo emerso durante l’evento è stato il parallelo con la figura del Cardinale Bernardin Gantin, anch’egli celebrato durante questa giornata memorabile. Monsignor Giulio Cerchietti ha ripercorso l’eredità del grande porporato con straordinaria lucidità, evidenziando il suo amore per i poveri e la sua instancabile opera per il bene della Chiesa universale. Sebbene le circostanze storiche e i percorsi ecclesiastici siano diversi, è stato emozionante vedere Monsignor Giunta e il Cardinale Gantin ricordati insieme, come due anime che hanno incarnato l’invito di Gesù: “Chi vuole essere grande tra voi, si faccia vostro servitore” (Mc 10,43).
Al termine della celebrazione, un coro unanime di preghiere si è levato per chiedere che la grandezza di Monsignor Paolo Giunta, vissuta nella semplicità e nella dedizione, possa un giorno trovare un riconoscimento ufficiale nella Chiesa. Per Reggio Calabria e per tutti noi, questa figura resta un faro di speranza, un esempio di vita donata e una prova tangibile che la santità si costruisce giorno per giorno, nell’umiltà e nell’amore.
Questa giornata in Vaticano segna dunque un momento storico: il ricordo di Monsignor Paolo Giunta, a distanza di 35 anni, non è solo memoria, ma promessa. Una promessa che il suo spirito continuerà a vivere e a ispirare generazioni di fedeli, ovunque ci sia bisogno dell’amore di Cristo.
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