La Calabria è la regione che più soffre il disagio sanitario. Sculco: "Situazione inaccettabile"

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Flora Sculco

Ieri sono stati pubblicati i dati del Rapporto del Centro per la ricerca economica applicata in sanità

  12 dicembre 2019 11:50

"Sacrificio, sofferenze e dolori e spesso la rinuncia a curarsi questo lo scenario in Calabria, questa la condizione di molti,troppi malati nella nostra terra. Ieri sono stati pubblicati i dati del Rapporto del Centro per la ricerca economica applicata in sanità e la Calabria è la regione che più soffre il disagio sanitario".

Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Flora Sculco. "Un disagio evidente, che compromette la qualità e l'aspettativa di vita - prosegue Sculco - che condiziona e che mette in discussione la capacità e la volontà di curarsi. Nel 2017 in Calabria il 10,7% delle famiglie ha subito una combinazione di impoverimento per consumi sanitari e rinunce totali per motivi economici. E' inaccettabile. Rinunciare alle cure perché troppo onerose, perché nel nostro territorio non sono disponibili, perché le liste di attesa sono troppo lunghe, perché la burocrazia e la non buona amministrazione di ragionieri calati da Roma subordinano la salute a calcoli matematici che alla fine non quadrano mai e che hanno quale unico risultato l'impoverimento economico e sociale, non è accettabile".

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"Rivendicare il diritto alla salute, a cure appropriate e nel nostro territorio - sostiene ancora Sculco - è una battaglia che deve vedere un fronte unitario, compatto e coeso. Chi ne vuole fare un campo di battaglia ideologico,politico e strumentale non ha a cuore il bene comune, non ha evidentemente visto la sofferenza negli occhi degli ammalati e dei loro familiari. Non possiamo essere sordi e ciechi. Sabato e domenica dovremo dare un primo forte segnale di adesione e partecipazione firmando ed aderendo alla raccolta firme promossa da Laboratorio Crotone per gli ammalati di tumore del sangue, perchè sia loro riconosciuto il diritto di curarsi a Crotone".

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"Una battaglia comune che vorrei fosse libera, sentita da tutti come una lotta per la difesa delle persone, di chi soffre e combatte contro un male che non consente fragilità e che anzi esige l'aiuto ed il supporto, perché insieme si può essere più forti della malattia".

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