La fredda logica dei burocrati: i ministeri hanno preteso il Dca sulla ricognizione del personale della sanità ma ora non danno l'ok

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Medici in corsia
  13 gennaio 2020 16:42

di GABRIELE RUBINO

“In mancanza della cornice programmatoria triennale dell’intero Servizio sanitario regionale coerente con gli obiettivi di equilibrio economico-finanziario e di erogazione dei LEA, questi Tavoli non sono nella condizione di valutare favorevolmente quanto disposto dal DCA n. 135/2019”. Sembrerà assurdo ma le fredda logica dei burocrati ministeriali è questa. Il Dca 135 è quello con cui i commissari Cotticelli e Crocco “avevano fatto i compiti a casa” sul personale della sanità calabrese è al momento ingiudicabile.

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LA "RATIO" DEL DCA 135- I commissari governativi avevano operato una “puntuale” ricognizione di tutti i precedenti decreti di autorizzazione adottati dall’ex Massimo Scura selezionandone alcuni ed eliminandone altri. Un filtro poggiato proprio sulla validazione/non validazione da parte del Tavolo Adduce (LEGGI QUI). Ne era uscito fuori che con quel decreto le assunzioni validate autorizzabili erano 429. Come spiegato da La Nuova Calabria (LEGGI QUI), assunzioni non nuove ma semplicemente il residuo di questa rigida scrematura di decreti già adottati ed eseguiti dalle aziende con tanto di assunzioni. Nonostante questo, i ministeri vigilanti con il Dca 135 in mano non si sentono di metterci il bollino. Una posizione che ha comunque una sua logica. Mancando il nuovo Programma Operativo 2019-21, la “cornice” di pianificazione della sanità calabrese per antonomasia non si possono esprimere giudizi (LEGGI QUI). Per di più adombrando il fardello dei pesanti disavanzi di bilancio delle Asp e delle aziende ospedaliere.

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L’EVOLUZIONE DOPO IL TAVOLO- Ad ogni modo, al dipartimento di Tutela della Salute si è andati vanti dopo la riunione del 21 novembre scorso a cui si riferisce il verbale del Tavolo. E’ stato infatti deciso di costituire un gruppo di lavoro per la predisposizione dei Piani triennali di fabbisogno delle singole Asp e delle singole aziende ospedaliere. Alla fine dell’anno scorso si è arrivati all’approvazione della metodologia per il calcolo (LEGGI QUI). I singoli enti hanno un altro mese e mezzo di tempo per inviare le loro proposte.

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OK PER L’OTA, BASTA “SPOSTARLO”- Nell’ultima riunione (1 agosto), il Tavolo Adduce aveva espresso forti perplessità sull’Organismo Tecnicamente Accreditante (OTA) chiedendo addirittura la revoca del decreto al commissario Cotticelli. Si metteva in dubbio l'imparzialità e l'indipendenza della struttura. Adesso l’allarme sembra rientrato (così come i toni ultimativi), infatti nel verbale della riunione del 21 novembre si chiede semplicemente “un atto di organizzazione regionale che, modificando il precedente decreto dirigenziale n. 3122 del 13/03/2019, con particolare riferimento all’allegato A, sposti l’OTA in un settore diverso da quello competente ad istruire i provvedimenti di autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, ovvero in staff al direttore generale del Dipartimento tutela della salute”.

 

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