La riflessione di Felice Caristo sul sistema pensionistico in Italia

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images La riflessione di Felice Caristo sul sistema pensionistico in Italia
Felice Caristo
  16 dicembre 2020 12:40

di FELICE CARISTO

Secondo l’Ocse, nel suo rapporto Working Better with Age, entro il 2050 l’Italia avrà più pensionati che lavoratori, sui quali peserà un’ onere insopportabile per finanziare l’intero sistema pensionistico. Le note di aggiornamento del Documento di Economia e finanza prevedono una spesa pensionistica stimata nel 2020 al record storico del 17,1% del Prodotto Interno Lordo. Nel 2023 anche a causa di quota 100 la spesa pensionistica dovrebbe superare i 300 miliardi. Prima della Pandemia e della recessione, si pensava che la spesa pensionistica avrebbe raggiunto la famosa ‘gobba’ NEL 2025.

Banner

Questa cosiddetta ‘gobba’ nel rapporto al Prodotto Interno Lordo, comincerà a scendere solo nel 2045.  A questi dati controllati secondo l’Istat la Pandemia deprimerà ulteriormente il tasso di natalità italiano che precipita inesorabilmente negli ultimi venti anni. Siamo sotto la soglia dei 400 mila nati all’ anno che, nelle previsioni pre-Covid era attesa per il 2032. Mai così dall’Unità d’ Italia. Quindi una certa narrazione è del tutto fuori dalla realtà, avremo bisogno nel presente di più immigrati senza le quali molte aziende non riescono a coprire i posti liberi ( che molti italiani nonostante la crisi non vogliono occupare). L’ Italia non è invasa, come da retorica sovranista, casomai si sta svuotando. E soprattutto di giovani.

Banner

I 209 Miliardi del next generation Eu, devono intervenire anche nella particolarità di un sistema demografico e pensionistico oltre che di poca produttività delle nuove generazioni in una Nazione dove ormai il rapporto Giovani anziani non è più integrabile, ma insostenibile senza una rimodulazione delle Politiche attive del Lavoro. In modo particolare in alcune aree del paese lo spopolamento e le difficoltà dei collegamenti rischiano di creare un’ effetto di ulteriore abbandono, solo con la digitalizzazione, e l’investimento in infrastrutture materiali si potrà invertire la rotta, considerando che, la cosiddetta riconversione Ecologica deve necessariamente partire da questi luoghi".

Banner

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner