La riflessione. Merandi: "Troppi gli innocenti finiti in carcere, sottoposti alla gogna mediatica: occorre una seria riforma della giustizia"

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  14 marzo 2021 22:22

di BIAGIO MERANDI 

Troppi sono ancora gli innocenti finiti in carcere, sottoposti alla gogna mediatica e coinvolti in procedimenti che nella maggior parte dei casi si rivelano fallimentari! Tutto ciò è inaccettabile in uno Stato di diritto!

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Quanto tempo ancora dovrà trascorrere prima che la pratica vergognosa dei processi svolti nei salotti televisivi e nei tribunali venga fermata, denunciata e perseguita legalmente?

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Ma la presunzione di innocenza vige ancora o è un principio la cui attuazione è subordinata alla discrezionalità del magistrato chiamato in causa? Soprattutto, le idee politiche dei soggetti coinvolti nelle indagini pesano sul giudizio di " alcuni " magistrati? Fino a qualche anno fa, riflessioni del genere avrebbero provocato dure reazioni, ma oggi, anche alla luce di quanto è emerso nella vicenda Palamara sappiamo con certezza che ingiusto risulterebbe non parlarne. Tuttavia Palamara non è che la punta di un iceberg, poiché del peso rilevante della politica su una parte della magistratura ne abbiamo notizia già da parecchi anni, ma anche la magistratura è suscettibile di mutazioni, cosicché oggi i processi si svolgono in tv, il tribunale di tanti magistrati, che,  infischiandosene della legge ( è un ossimoro, me ne rendo conto! ), non solo rendono pubblici atti di inchieste non ancora concluse, ma in sostanza emettono sentenze di condanna che trucidano l inviolabile diritto alla presunzione di innocenza dell'individuo.

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Eppure esiste una precisa direttiva europea, la 343 del 2016, la quale esplicitamente stabilisce che " fino a quando la colpevolezza di un indagato o imputato non sia stata legalmente provata, le dichiarazioni pubbliche rilasciate da autorità pubbliche e le decisioni giudiziarie diverse da quelle sulla colpevolezza non presentino la persona come colpevole".

È necessario arrivare al più presto ad una seria riforma della giustizia, che riporti nel nostro Paese la cultura della libertà intellettuale, la freschezza e il profumo delle libere opinioni.

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