L’Associazione “La Tazzina della Legalità”, guidata da Sergio Gaglianese da anni impegnata nella promozione della cultura della legalità e nella difesa dei cittadini onesti, ha scritto al ministro Matteo Piantedosi, e al presidente Roberto Occhiuto ribadendo la grave e ormai intollerabile situazione in cui versano alcuni quartieri della città di Catanzaro, in particolare Aranceto e Viale Isonzo.
"Negli ultimi mesi, e in particolare nell’ultima settimana, sono giunte alla nostra Associazione numerose segnalazioni da parte di residenti che denunciano un contesto di abbandono istituzionale e degrado cronico, dove da decenni proliferano illegalità, spaccio di droga, furti, ricettazione, smontaggio di autovetture rubate e la presenza diffusa di discariche abusive e autocarrozzerie di fortuna.A rendere il quadro ancora più grave, si è aggiunto il recente rogo di rifiuti tossici, che ha sprigionato fumi pericolosi e maleodoranti, mettendo a rischio la salute pubblica e aggravando ulteriormente una situazione ambientale già compromessa".
"Inoltre, è doveroso segnalare che da anni non è stato realizzato l’impianto di videosorveglianza previsto per l’area — una misura semplice ed efficace che avrebbe potuto scoraggiare molte delle attività illecite segnalate e facilitare le indagini. La mancata attuazione di questo intervento elementare è un’ulteriore dimostrazione dell’inerzia istituzionale che grava su queste comunità. Gli episodi di intimidazione verso chi denuncia sono sempre più frequenti, e la sensazione diffusa tra i cittadini è quella di essere lasciati soli, dimenticati dalle istituzioni, ostaggio del malaffare e della paura. Ciò che rende tutto questo ancor più inaccettabile è che parliamo di quartieri a pochissimi chilometri dal centro cittadino e dalle zone turistiche del capoluogo regionale. Nonostante le continue segnalazioni e le richieste di intervento, l’Amministrazione Comunale e la Prefettura sembrano ignorare la gravità dei fatti, limitandosi a iniziative sporadiche e inefficaci, mentre l’illegalità continua a radicarsi e a dominare il territorio. È inconcepibile che in una città capoluogo di regione esistano aree dove lo Stato arretra e la criminalità avanza, dove il silenzio istituzionale diventa complicità. È inaccettabile che i cittadini perbene vengano lasciati nell’oblio, sotto il giogo di una criminalità organizzata che controlla le strade e le coscienze attraverso la paura".
"Per tali motivi, chiediamo un intervento diretto e coordinato del Ministero dell’Interno e della Regione Calabria, affinché:
venga attivata una task force interforze per il controllo, la bonifica e la messa in sicurezza dei quartieri Aranceto e Viale Isonzo;
si ripristini una presenza costante e visibile delle forze dell’ordine, con azioni di prevenzione e contrasto alla micro e macrocriminalità;
si avvii un piano straordinario di riqualificazione urbana e sociale, capace di restituire dignità, vivibilità e speranza ai cittadini onesti che ancora resistono in quelle aree;
si proceda con urgenza all’installazione e al collegamento operativo di un sistema di videosorveglianza sull’intera area interessata, comprensivo di manutenzione e di protocolli condivisi per l’utilizzo delle immagini a fini investigativi.
Laddove lo Stato tace, la nostra Associazione continuerà a denunciare e a far sentire la voce di chi non ha voce. Ma oggi più che mai serve una risposta concreta, ferma e visibile da parte delle Istituzioni".
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