Lamezia Terme, Grandinetti pensa alle Comunali: "Per rilanciare la città ci vuole concretezza"

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Francesco Grandinetti
  03 agosto 2019 13:54


di ANTONIO CANNONE

LAMEZIA TERME - Si anima il dibattito politico cittadino anche in piena estate, e questo perché, come è noto, in autunno sono previste le elezioni comunali  probabilmente "accorpate" alle Regionali.
Dal congresso Pd, alle dichiarazioni di parte del centrodestra, passando per gli interventi di Associazioni e movimenti. Si entra, di fatto, in un clima di pre-campagna elettorale anche stando sotto l'ombrellone.
Da Francesco Grandinetti, imprenditore, editore ed ex patron del circuito televisivo Cinquestelle nonché ex presidente del Consiglio comunale e candidato a sindaco in precedenti consultazioni, arriva un appello alle forze politiche affinché mettano da parte gli slogan, occupandosi concretamenente del rilancio della città.

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“Lamezia - esordisce Grandinetti - ha bisogno di concretezze. Non ha bisogno di carrozzoni partitici pronti a battezzare il candidato sindaco. Lamezia ha bisogno di gente volenterosa che ama la città e che si circondi di tutte quelle persone che sentono sulla propria pelle le problematiche giornaliere del mantenere una famiglia. Per Lamezia non ci vogliono raggruppamenti legati ai vecchi schemi della politica: sinistra o destra. Oggi ci vuole un raggruppamento che porti avanti i diritti di ogni persona, che si rimpossessi della nostra peculiarità, quella calabrese, dell’accoglienza e dell’ospitalità. Un raggruppamento di persone che ha il coraggio di mettere alla porta tutte le mafie, quelle organizzate e quelle nascoste dietro colletti bianchi. Lamezia ha bisogno di persone che non abbiano paura di far rispettare i propri e gli altrui diritti e che capiscano che non c’è più tempo di aspettare che i “miracoli” li facciano sempre gli altri. Nonostante io abbia deciso per il momento di non candidarmi a niente, sento dentro di me quella rabbia nel vedere una città, la mia città, la nostra città affondata nel più profondo degli abissi senza una vera reazione da parte di nessuno. La città ha bisogno di programmare la rinascita, dissesto o non dissesto. Non è più possibile vedere i parchi abbandonati, le strade senza cura, il verde abborracciato, la sanità rubata, la cultura espatriata, lo sport smarrito, la spazzatura al posto dei fiori, ed i fumi nocivi continuare ad inquinare. Non mi importa di chi è stata la colpa, mi importa non averne per il futuro. La disoccupazione in Italia dicono diminuisca, ma io so che due giovani su tre a Lamezia non lavora, e quasi tutti i cinquantenni senza occupazione continuano senza alcuna speranza a non averne".

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Grandinetti, nella sua dichiarazione, invia messaggi ai partiti ma, secondo i soliti bene informati, lancia anche qualche "assist" per una sua eventuale candidatura.
"Si devono avere idee - prosegue - per creare posti di lavoro. Ci vogliono persone che sappiano osare. Persone che non aspettino che i soldi e gli imprenditori arrivino da soli a Lamezia. Bisogna saperseli “guadagnare” con idee e lavoro incessante fuori dalle poltrone del Municipio. Le famiglie di Lamezia non aspettano un sindaco che ripari le buche e pulisca il verde (questo è una precondizione!), aspettano un sindaco che prometta di portare nuove economie e con esse nuovi posti di lavoro. Bisogna facilitare l’operato degli imprenditori che dovessero decidere di investire in città. Bisogna “eliminare” i burocrati che vivono solo per dire di no senza cercare di trovare soluzioni. Bisogna emarginare una volta per tutti i politici in odor di “corruzione”.  Per salvare Lamezia ci vuole amore ed idee. Il resto viene da sé. Per tale ragione mi appello a tutte le forze politiche che hanno nel loro Dna la tolleranza, l’umanità, la comprensione,la voglia di pacificazione, il desiderio di crescere in una democrazia che rispetti i diritti di tutti al di là del colore della pelle, della loro credo religioso, dei loro orientamenti affettivi, della loro condizione economica affinché abbandonino le loro arroganze di potere politico e i compromessi con aree non trasparenti e si lascino trasportare da quella voglia di vedere una Lamezia che diventi un modello per tutta la regione e perché no, di tutta l’Italia. Certamente io e quei “pochi” con cui da più tempo stiamo condividendo questi pensieri - conclude l'ex patron del Circuito televisivo Cinquestelle - non staremo solo a guardare cosa succederà nei prossimi mesi a Lamezia”.

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