Lamezia Terme. Sanità, Panedigrano: "Per superare lo stato di abbandono necessaria una ricognizione del personale"

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Avvocato Nicolino Panedigrano

"Fa da pendant uno stato di sostanziale abbandono della medicina territoriale, che avrebbe richiesto un serio intervento finalizzato a creare condizioni favorevoli per quella continuità assistenziale sul territorio, al momento assolutamente carente", così l'avvocato Nicolino Panedigrano per conto di una serie di comitati e associazioni del lametino.

  26 luglio 2021 12:34

"Non abbiamo mai esitato a dar atto alla terna commissariale dell’ASP di Catanzaro di essere stata finora l’unica Direzione Generale a capire e a tentare di valorizzare il ruolo centrale e fondamentale che l’Ospedale di Lamezia svolge nell’ambito dell’ASP sotto ogni profilo, sia quello dell’assistenza ospedaliera, sia quello della medicina territoriale, sia quello amministrativo.

Allo stesso modo non abbiamo mai esitato a denunciarne sottovalutazioni, errori gestionali ed acritiche chiusure.

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E’ questo il caso delle ultime disposizioni con cui parte del personale infermieristico e OSS è stato trasferito da alcuni reparti ospedalieri di degenza al Centro Protesi e Riabilitazione ASP/INAIL di San Pietro Lametino con modi e metodi che appaiono insensati e privi di raziocinio". Scrive così Nicolino Panedigrano per conto di una serie di Associazioni e Comitati di cittadini lametini, tra cui il Comitato Salviamo la Sanità del Lametino, il Comitato Malati Cronici, Cittadinanzattiva - Tribunale del Malato; l'Associazione Senza Nodi; l'Osservatorio Sociale San Nicola.

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"Nonostante le criticità legate alla pandemia e per di più in piena estate, quando le turnazioni per ferie erano già state programmate, si vanno infatti spogliando e mettendo in gravi difficoltà organizzative alcuni Santi, cioè reparti nodali e in crescita, per una mera operazione burocratica di “vestizione” di un altro Santo, ovvero un servizio attualmente non operativo e dotato di un amplissimo organico.

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Fa da pendant la sottovalutazione dei problemi del Pronto Soccorso, che con pochi medici di fatto operanti e con la carenza anche di infermieri vive da tempo in una condizione di estremo disagio, con grave nocumento per l’utenza".

"Per superare lo stato di abbandono in cui si trova da decenni la sanità lametina (quale riflesso di quella regionale) ci sarebbe stato, invece, bisogno di una ricognizione del personale, specie infermieristico e OSS, finalizzata all’ottimizzazione delle risorse umane da destinare a quei reparti che soccombono sotto il peso delle improrogabili risposte da dare giornalmente alla cura delle patologie ed alla sofferenza dei malati, con il rischio sempre più incombente che pazienti e parenti esasperati vengano avviluppati dalla rete delle purtroppo facili e ricorrenti denunce per mala sanità. -si legge ancora nella nota-

A tutto questo fa da pendant uno stato di sostanziale abbandono della medicina territoriale, che avrebbe richiesto un serio intervento finalizzato a creare condizioni favorevoli per quella continuità assistenziale sul territorio, al momento assolutamente carente.

E’ vero che la terna commissariale è ormai a fine mandato, ma non è mai troppo tardi per rivolgerle l’invito a non essere refrattaria al confronto e soprattutto a fare finalmente e personalmente, insieme ai loro dirigenti di area placidamente accomodati nelle sedi di comando, una ricognizione dello stato e dei bisogni di reparti e servizi per rendersi conto de visu delle necessità e delle difficoltà che si affrontano per gestire con numeri di personale esigui le tante, complesse e variegate esigenze cliniche che giornalmente si prospettano nei reparti".

 

 

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