Lavori pubblici, Bankitalia: "In Calabria tempi lunghi fra la pubblicazione del bando e l'aggiudicazione"

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Un cantiere aperto
  19 giugno 2022 17:41

Tempi lunghi e, quindi, non ottimi segnali in vista della 'messa a terra' dei bandi del PNRR. Sui grandi appalti la Calabria è decisamente più lenta rispetto alle medie nazionali. E' quanto emerge da un approfondimento contenuto nel rapporto della Banca d'Italia sull'economia regionale pubblicato qualche giorno fa. 

Il periodo di riferimento va dal 2012 al 2020 e riguarda i lavori pubblici con bandi di importo superiore a 150 mila euro. "La durata mediana che intercorre tra la pubblicazione del bando e l’assegnazione dei lavori è stata in Calabria di 99 giorni, superiore alla durata osservata per il Mezzogiorno (88 giorni) e a livello nazionale (66 giorni)". Bankitalia quindi prende a riferimento un momento 'intermedio' delle procedure amministrative, altro è l'esecuzione dei lavori vera e propria i cui tempi lunghi sono un problema non solo calabrese ma nazionale. Tornando quindi alla finestra compresa fra la pubblicazione del bando e l'aggiudicazione, il rapporto precisa che "il divario col resto del Paese si amplia quando la stazione appaltante è la Regione, che in media impiega 139 giorni per l’aggiudicazione (77 e 63 giorni rispettivamente la durata nelle regioni del Mezzogiorno e in Italia; e  si riduce per gare di importo superiore a 1 milione di euro, per le quali è pari a 173 giorni in regione, contro 168 nel Mezzogiorno e 143 a livello nazionale". 

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Il documento poi quantifica gli appalti: "tra il 2012 e il 2020 le gare bandite dagli enti territoriali calabresi e concluse con l’aggiudicazione dei lavori a un’azienda appaltatrice - prosegue il rapporto Bankitalia- sono
state circa 2.200 . Il volume totale dei lavori pubblici appaltati è stato di 1,6 miliardi di euro, con un valore medio di 710 mila euro, in linea con la media del Mezzogiorno e superiore a quella nazionale (rispettivamente 720 e 650 mila euro)".  E più in dettaglio: "Il 60 per cento delle gare hanno riguardato lavori di edilizia pubblica (scuole, centri sportivi, cimiteri, ecc.) e infrastrutture locali (strade, ponti, ecc.), una quota in linea con la media del Mezzogiorno e dell’Italia. Nel 70 per cento dei casi la
stazione appaltante è stata un Comune". 

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