Il coordinatore nazionale di Italia al Centro intervistato da La Nuova Calabria. "Reddito di cittadinanza e superbonus 110% da riformare"
03 giugno 2022 22:09di GABRIELE RUBINO
Se il centrodestra recupera unità e proporrà un progetto di governo allora quello sarà il campo di riferimento. Altrimenti Italia al Centro guarderà al centro 'policentrico', a patto che sia fondato su valori omogenei. Parola del coordinatore nazionale, Gaetano Quagliariello, intervistato da La Nuova Calabria. Il senatore ha anche parlato di legge elettorale: "E' chiaro che non ha funzionato ma non deve essere una nostra preoccupazione", di reddito di cittadinanza e bonus 110% "che vanno riformati".
LE POSSIBILITA' DEL CENTRO- Domani sarà a Napoli, invitato da Clemente Mastella, che prova a rilanciare il grande centro e che il sindaco di Benevento stiamo fra l'8 e il 10%. Cosa farà Italia al Centro? "Possiamo essere solo due cose: o il centro del centrodestra o il centrodestra del centro. Partiamo dalla nostra coalizione. Se il centrodestra ritrova un’anima e un programma di governo non ci sottrarremmo a dare il nostro contributo. Questo vuole dire che sulle grandi questioni, come la politica estera, bisogna pensarla allo stesso modo. La guerra non è uno scherzo e un qualcosa di terribilmente serio. Se qualcuno dice accostiamo le sigle e dopo le elezioni ognuno farà quello che vuole, se è questo noi non ci saremo. Per quel che riguarda il centro, se esisterà dovrà essere per forza policentrico. È chiaro che avrà un frontman ma non concepito come in un partito populista. E soprattutto deve rispondere a una logica che parta dalla società. Una parte della società deve individuare nella competenza, nella moderazione e nella costruzione di una classe dirigente del basso dei valori. Se è questo può superare di gran lunga il 10%. E deve essere soprattutto indipendente dalla legge elettorale. La legge elettorale è quella che è. Se esiste una logica che garantisce il bipolarismo è bene, in caso contrario bisogna costruire una coalizione sulla base di valori omogenei. Conte e Letta che stanno insieme e che su temi fondamentali la pensano in modo diverso è un ossimoro. Devono stare insieme solo per vincere qualche collegio? Se questa logica non cambierà ci deve essere una ribellione che parta dal basso da una parte e dall’altra e dentro questo grande schieramento ci dovrà essere chi rappresenta il centro del centrodestra e il centro del centrosinistra".
LEGGE ELETTORALE: NON HA FUNZIONATO MA NON DEVE ESSERE NOSTRA PREOCCUPAZIONE- E sulla legge elettorale: "Non deve essere una nostra preoccupazione. E’ chiaro che questa legge elettorale non ha funzionato. Il maggioritario serve affinché i cittadini possano scegliere da chi essere governato. L'ultima volta ci sono state tre proposte: una del centrodestra, una del centrosinistra e un'altra del M5S. Abbiamo avuto, in questa legislatura, tre governi. Prima i gialli si sono messi con i verdi, poi i gialli si sono messi coi i rossi e poi si sono messi tutti quanti assieme. Tre governi ma nessuno che risponda ad una logica coalizionale fatta ai cittadini. Se vogliamo costruire qualcosa di nuovo dobbiamo farlo indipendentemente dalla legge elettorale".
REDDITO DI CITTADINANZA E BONUS 110% DA RIFORMARE- Il reddito di cittadinanza è stato rinnovato dal governo Draghi. Si aspettava quantomeno dei correttivi? "Il governo Draghi è un governo di unità nazionale. Al suo interno, il M5S è ancora la forza maggiormente rappresentata in Parlamento e ovviamente ne deve tener conto. Il M5S odia qualsiasi logica di mercato. Vuole favorire tutto quello che è assistenziale. Non è che all'interno di un ordinamento non ci debba essere qualcosa che tuteli le fasce più deboli. Ma non ci possiamo permettere una situazione nella quale per la ripresa c'è necessità di lavoro e tantissimi giovani che preferiscono non lavorare perché hanno timore di perdere il reddito di cittadinanza. Questa è una cosa che condanna un Paese. Così come il bonus 110% dopo una prima fase doveva essere rivisto. Doveva essere portato al 50, 70% in modo da responsabilizzare anche il contraente. Sono molto preoccupato. Si è andati oltre i limiti: i plafond della banche si sono consumati. E ci sono tante piccole pmi che hanno in pancia dei crediti che non riescono a scontare. Una piccola impresa rischia di fallire. Rischiamo di avere un effetto boomerang. Un movimento di centro come prima cosa deve fare la riforma del bonus del 110% e del reddito di cittadinanza. Non per distruggere tutto ma per fare in modo che non ci siano effetti perversi. Sono impressionato a vedere, anche qui in Calabria, nei bar, ristoranti e lidi striscioni: 'cerchiamo manodopera'. In una regione con tanta disoccupazione".
BALNEARI, TUTELARE CHI HA INVESTITO MA FAR CADERE UN GOVERNO SU QUESTO E' IMPENSABILE- Quagliariello ha poi risposto alla vicenda dei balneari e dell'ostracismo del centrodestra: "Alcuni investimenti che vengono fatti all'interno di un lido devono essere tutelati. Cercare gli equilibri più avanzati è doveroso. D'altra parte non se ne può fare una battaglia corporativa. Noi siamo per il mercato e per la rivoluzione liberale. Non possiamo pensare che le cose debbano essere tramandate di padre in figlio. Siamo stati in prima linea per cercare la soluzione migliore. Far cadere un governo per una cosa di questo genere ci è sembrata una cosa impensabile".
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